Coronavirus, le tre vittime del Bellunese. Per loro funerali blindati

Lunedì 16 Marzo 2020 di Andrea Zambenedetti
Coronavirus, le tre vittime del Bellunese. Per loro funerali blindati

BELLUNO Sale a tre il numero dei pazienti deceduti dopo essere risultati positivi al virus Covid-19. Un bilancio che si aggrava con il passare delle ore mentre continua a salire senza sosta anche il conteggio delle persone affette dal virus che ieri pomeriggio si è fermato, nel bollettino quotidiano, a quota 82. Così diventano più di cinquecento, nel bellunese, quelli che vivono costretti all'isolamento domiciliare fiduciario perché contatti di primo grado di una persona risultata positiva al test.

LE VITTIME
Il primo decesso, in provincia, risale allo scorso mercoledì: Noris Picello, 91 anni, viveva a Mugnai di Feltre con i famigliari. Aveva diverse patologie ed era stata ricoverata nel reparto di Geriatria a Feltre. Era una delle persone contagiate in quel reparto del Santa Maria del Prato, poi era stata trasferita alle Malattie Infettive del San Martino di Belluno per le cure. E nello stesso reparto alle 19,15 di sabato è morto un secondo paziente. Si tratta di un 85enne il cui tampone aveva dato esito positivo. Per lui non c'è stato nulla da fare. Poche ore dopo, alle 15,20 di ieri c'è stato un altro decesso, il terzo per la provincia di Belluno da quando è cominciata l'emergenza. A perdere la vita una donna di 84 anni di Pedavena. La pensionata era ricoverata all'ospedale di Feltre, ma non si trovava - secondo quanto si è appreso - nell'area di terapia intensiva. Anche per lei gli accertamenti al coronavirus avevano dato esito positivo. «La direzione generale esprime il proprio cordoglio ai familiari per il decesso» rivela la nota dell'Usl 1 Dolomiti.

GLI ACCERTAMENTI
Toccherà ora all'Istituto superiore di Sanità, come accade da quando c'è l'emergenza, valutare le cause del decesso. In altre parole, toccherà ai medici romani stabilire quale ruolo abbia avuto la positività al coronavirus nel decesso. Per nessuno dei tre pazienti deceduti è stata spiegata la catena del contagio. Tutti e tre avrebbero avuto patologie pregresse ma ovviamente non è possibile stabilire in modo sommario quanto il quadro clinico fosse già compromesso quando hanno contratto il virus.

LA LETALITÀ
Purtroppo i numeri e le statistiche sul coronavirus parlano chiaro, lasciando intendere che il bilancio potesse aggravarsi anche in provincia di Belluno. Negli ultimi giorni c'è stato un incremento esponenziale dei pazienti risultati positivi, ora arrivati a quota 82. Tra loro ci sono anche due pazienti ricoverati nel reparto di terapia intensiva, al San Martino. Lottano per la vita ma non è chiaro se avessero patologie pregresse né è data a sapere l'età.

NESSUN FUNERALE
Per tutte e tre le vittime non ci sarà alcun funerale. Come impongono le disposizioni di questo periodo non sono previste le esequie pubbliche, sarà possibile solo un addio in forma privata e poi forse gli annunci funebri verranno affissi a inumazione avvenuta.

UN PAESE IN QUARANTENA
Ciò che è certo è che ora il virus ha raggiunto anche le strutture private.

Come la casa di riposo di Alano dove quattro degenti ricoverati sono risultati positivi al tampone. Ottantasei in totale le persone sottoposte al controllo all'interno della struttura che ora ha anche deciso di premiare i suoi lavoratori per lo sforzo di questi giorni difficili. Ma c'è anche un altro dato che nelle ultime ore è diventato imponente ed è quello che riguarda le persone costrette a vivere in isolamento per quattordici giorni. Un numero cresciuto in modo vertiginoso nelle ultime ore. È come se tutti gli abitanti di un comune grande quanto Gosaldo o Lorenzago di Cadore fossero in quarantena. Ieri ha, infatti, sfondato quota cinquecento (513) il numero delle persone che attualmente vivono in quarantena fiduciaria domiciliare. Non possono uscire di casa per nessun motivo e sono seguiti, in modo stretto, dall'Usl che verifica più volte al giorno (telefonicamente) la loro temperatura. Un trend che chiaramente cresce di pari passo con quello delle persone risultate positive al tampone (1.562 quelli effettuati da inizio emergenza a Belluno). Le verifiche sulla positività saranno ulteriormente implementate nei prossimi giorni. Trovare i positivi, senza sintomi, è infatti determinante per limitare le possibilità di contagio. Per questa ragione la Regione ha annunciato che a partire dalla prossima settimana saranno fatti anche dei controlli a campione all'esterno dei supermercati.

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