Processi con guanti e mascherine, ma tutti in fila davanti al tribunale

Mercoledì 20 Maggio 2020 di Olivia Bonetti
In fila ieri per entrare in tribunale a Belluno
Lunghe file ieri di fronte a palazzo di giustizia dove con la Fase 2 sono stati riaperti gli uffici e sono riprese le udienze penali in presenza nelle aule: in tanti si sono riversati in Tribunale. Intorno alle 9.30 ci saranno state una trentina di persone in attesa di entrare. Un’ora dopo la coda era leggermente calata, ma c’erano ancora malumori e lunghe attese. A palazzo si entra solo per motivate ragioni e su appuntamento. A un certo punto è intervenuta la stessa presidente Antonella Coniglio che ha creato uno sportello in più per chi doveva depositare atti. 
LA PRESIDENTE 
«L’udienza non ha avuto problemi, le distanze sono state rispettate –spiega la presidente Antonella Coniglio -. La coda è stata dovuta da un lato all’accavallarsi dell’utenza con e senza appuntamenti per la cancelleria della volontaria giurisdizione e dall’altro da un anomalo afflusso dopo tanto tempo di chiusura». «Sono personalmente intervenuta - prosegue - creando uno sportello volante per chi doveva solo depositare atti così da liberarli velocemente e mi appresto ad allungare il periodo di apertura della cancelleria stessa. Mi scuso con gli utenti per la coda chiedendo comprensione per il difficile momento nel quale sto cercando di trovare le migliori possibili soluzioni per il bene dell’utenza e degli impiegati».
LA PAZIENZA 
Ma nonostante le code tutti si sono messi in fila con mascherine e pazienza, a distanza di un metro l’uno dall’altro in attesa del controllo all’entrata. È lì che il personale della Mondialpol si accerta della reale necessità di entrare in Tribunale di ciascuno, dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e punta il termoscanner a ciascun utente, come prevede la procedura di sicurezza in questa pandemia per misurare la temperatura corporea. Nessuno ieri aveva febbre. Qualcuno è comunque stato lasciato fuori, ma solo perché non aveva reale titolo per entrare. 
L’UDIENZA 
È l’avvocato Giorgio Azzalini di Belluno, che ha partecipato come difensore in uno dei primi processi della Fase 2, a raccontare come era l’aula e come è andata con le misure di sicurezza. Nel suo caso doveva celebrarsi un patteggiamento per un imputato 86enne cadorino, accusato della violazione delle leggi sull’ambiente nel 2017 a San Pietro di Cadore. L’imputato, visto anche il rischio Covid, per l’etá, non ha partecipato all’udienza. In aula solo pm difesa, giudice cancelliere e carabiniere. I processi ora si tengono a porte chiuse e quindi nemmeno la stampa è stata ammessa ad assistere a quello che accade all’interno. È con la testimonianza dell’avvocato Azzalini che è possibile farsi un’idea di come avvengono i processi ai tempi del Covid. «Tra i banchi del pm e parte civile - racconta – c’è un nastro bianco e rosso da cantiere che delimita e indica le distanze da tenere. Tutti eravamo con guanti e mascherina e il giudice era a distanza di oltre due metri, ma mi sono comunque potuto avvicinare per depositare degli atti». «Tutti rispettavano le regole – conclude Azzalini – quello che mi ha impressionato è la differenza tra l’interno del palazzo e l’esterno. È facile stare alle regole nel pubblico, ma uscendo vedendo i bar ai tavolini la situazione è diversa: c’è la necessitá di sopravvivenza, l’umanitá».
Ultimo aggiornamento: 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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