Non si ferma allo stop, fa un incidente e finisce a processo: «Ma la segnaletica è del tutto assente»

Mercoledì 16 Marzo 2022 di Federica Fant
La segnaletica apposta dopo l'incidente

BORGO VALBELLUNA  -  Si trova alla sbarra con l’accusa di aver causato lesioni stradali gravissime per non aver dato la precedenza ed essersi scontrato contro un’Ape car. La procura è chiara: «per negligenza imprudenza imperizia, omettendo di fermarsi e dare precedenza». Ma quella segnaletica all’incrocio tra via Vasco Salvatelli e via Nave, a Mel, era di fatto inesistente. Tanto che il giudice di pace di Belluno ha cancellato la multa comminata dai carabinieri. Tanto che subito dopo l’incidente il Comune di Borgo Valbelluna ha subito installato la segnaletica verticale che impone lo stop. Ma questo non eviterà il processo a un 22enne feltrino. È difeso dall’avvocato Stefano Bettiol di Belluno, che sta evidenziando tutte le incongruenze del caso, prima in sede civile dal giudice di pace e ora in sede penale, in Tribunale a Belluno.

IL CASO

Era il 9 giugno del 2021 quando avvenne l’incidente a Villa di Villa. Era circa mezzogiorno e ci fu lo scontro tra un furgoncino, condotto dal giovane e un’Ape car, guidata da un 63enne che rimase ferito in modo grave (riportò una prognosi di oltre 40 giorni). L’uomo infatti venne sbalzato dall’Ape riportando contusioni, traumi e fratture. Scattò l’inchiesta e la multa dei carabinieri per la violazione dell’articolo 145 del codice della strada, commi 5 e 10 «in quanto nell’immettersi nell’intersezione incrocio, in presenza del segnale di fermarsi e dare precedenza -stop, ometteva di arrestarsi in corrispondenza della linea di arresto».

LA SEGNALETICA

Ma è proprio questo il punto, la segnaletica e la linea di arresto “invisibile”, stando a quanto sostenuto dalla difesa. «Dalla documentazione fotografica - sottolinea impugnando la multa il difensore Stefano Bettiol - in atti, si evince chiaramente che nell’intersezione, in corrispondenza della quale è avvenuto il sinistro, non era presente adeguata segnaletica stradale, che indicasse l’obbligo, per chi proviene da via Salvatelli, strada percorsa dall’automobilista, di dare la precedenza nell’attraversare l’incrocio, in direzione diritta». «Infatti - prosegue -, in corrispondenza di tale incrocio la segnaletica orizzontale risultava del tutto sbiadita e inidonea ad allertare dell’imminente obbligo di dare precedenza. Per quanto concerne, invece, la segnaletica verticale, che senz’altro prevale su quella orizzontale, essa risultava posizionata soltanto all’estrema destra e sembrava pertanto regolare esclusivamente quella specifica immissione, in direzione via Nave. Il cartello “stop”, invece, dovrebbe essere prospiciente il senso di marcia dell’automobilista». E l’avvocato ricorda anche come «successivamente al sinistro, il Comune ha installato un segnale verticale, sulla via Vasco Salvatelli, a 100 metri dall’incrocio con via Nave, che preavverte dell’obbligo di fermarsi e dare precedenza».

LA SENTENZA

Il giudice di pace di Belluno, Fabrizio Schioppa, con sentenza del primo marzo ha accolto il ricorso e cancellato la multa. «Dalle fotografie scattate nell’imminenza del fatto - dice nella sua sentenza - appare evidente che, al momento dell’asserita violazione, non era presente nell’intersezione in oggetto una segnaletica stradale complessiva che indicasse, in modo inequivocabile, l’obbligo di dare precedenza nell’attraversare l’incrocio provenendo dalla via Salvatelli ed andando dritti». E conferma che «la segnaletica orizzontale risultava, infatti, di fatto sbiadita e non visibile» e quella verticale «apposta esclusivamente all’estremo destro della strada, con la conseguenza che da tale posizione appariva regolare l’immissione solo da quel lato». Adesso la battaglia prosegue in Tribunale.

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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