BELLUNO - O i soldi, o la vita. La Provincia di Belluno torna a bussare a Roma. E a chiedere risorse adeguate per mandare avanti i servizi. Strade e scuole, soprattutto. Se non arrivano i soldi necessari per questi due capitoli di spesa, Palazzo Piloni rischia di chiudere. Un assaggio dell'incertezza lo si è visto tra dicembre e febbraio, quando in assenza di garanzie economiche Veneto Strade ha minacciato di sospendere la manutenzione della viabilità. Le garanzie alla fine le ha messe il Governo, con promesse di finanziamenti futuri. Ma adesso le promesse devono essere mantenute. Con soldi sonanti. Le speranze erano riposte tutte nel decreto enti locali, che avrebbe dovuto finanziare le funzioni fondamentali di tutte le Province d'Italia. Peccato che a fronte dei 650 milioni di euro attesi, il decreto contenga (così pare) appena 210 milioni. Troppo pochi. Ecco perché ieri mattina la presidente della Provincia (assieme ai colleghi di Sondrio e Verbano-Cusio-Ossola) ha incontrato a Roma i parlamentari dell'Intergruppo per lo sviluppo della montagna (Borghi, Del Barba e De Menech). Per chiedere garanzie a partire dalla specificità montana prevista dalla legge Delrio. Per chiedere una divisione equa di quei 210 milioni, tenendo conto dei fabbisogni del Bellunese...
Ultimo aggiornamento: 11:21
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