Internet per i territori montani, Uncem che invia una lettera all’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk : «L’attendiamo in uno dei nostri paesi per provare i satelliti che danno internet a tutti».
LA PROVOCAZIONE
L’Unione nazionale italiana dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani si occupa da molti anni di divario digitale. La mancanza di una buona connessione si unisce a mancanza di competenze digitali, oltre che all’assenza, in molte aree dell’Italia, di un buon segnale per la telefonia mobile. E proprio sul tema della digitalizzazione, l’Uncem ha interpellato l’ad di Tesla Musk: «Non ci ha sorpresi la sua recente dichiarazione e il suo progetto per dare una connessione ad internet totale, in ogni angolo del mondo, senza più zone oscure, con la copertura veloce anche nelle zone remote del pianeta. Lavoriamo su questi fronti con il Governo e il Parlamento italiano. Dunque non siamo a chiederle progetti o prodotti ma, nell’Anno internazionale dello Sviluppo Sostenibile delle Montagne, noi le proponiamo di guardare ai territori montani dell’Italia, dell’Europa e del Mondo, quali luoghi vivi, produttivi, generativi, che hanno bisogno di investimenti pubblici e sinergie con imprese che investano».
LA DIGITALIZZAZIONE
«Le montagne del mondo sono in molti stati come deserti, aridi e abbandonate – prosegue la lettera -. In Italia abbiamo sistemi avanzati di impegno istituzionale che contrastano abbandono e spopolamento, che proseguono. I cambiamenti climatici ci vedano insieme anche a lei ad affrontarli. Non vogliamo fare dei paesi montani italiani luoghi da colonizzare o nei quali investire spazzando via storia e cultura. E neanche vogliamo mettere i territori sotto campane di vetro. Guardiamo a quanto lei costruisce, alle sue idee, con attenzione e anche con la voglia di sperimentare alcune innovazioni, alcuni progetti delle sue aziende nei nostri territori. La accoglieremo volentieri in un paese delle Alpi e degli Appennini, per provare quei satelliti che danno internet a tutti, lavorando ad esempio con operatori italiani delle telecomunicazioni».
LA POSIZIONE
E sul fatto che i satelliti possano essere una risorsa importante, ad integrazione del servizio offerto dalla fibra, ne è convinto Dario Scopel, membro del direttivo dell’associazione nazionale dei piccoli comuni: «La fibra sta facendo fare passi in avanti importanti. E questo è determinante per costruire possibilità, generare insomma condizioni adeguate per dare possibilità di sviluppo alla montagna bellunese». «Ma la fibra non coprirà per intero il territori - prosegue -. Ci sono ampie zone, quelle più marginali che non potranno godere di questa infrastruttura. È necessario quindi dare infrastrutture quali la trasmissione dati via etere (satellitare o wi-fi) perché in queste aree possano pensare di viviate famiglie, aprire aziende agricole, agriturismi, b&b e quant’altro. Alcuni anni fa un piccolo intervento in questo senso ha permesso di fare attraverso internet Wi-Fi una linea dati che ha permesso ad alcune aree della valle, come Col dei Bof e Pian della Chiesa, di avere internet, avvicinando al mondo famiglie e attività commerciali. Un intervento che ha dato una risposta concreta ad un bisogno». Ciò però non è sufficiente. Secondo Scopel «Servono investimenti che devono essere visti come un investimento sociale, come hanno fatto con la fibra nei territori che erano catalogati a fallimento di mercato».