Acqua, rincari da capogiro: «È la nuova normativa»

Sabato 11 Luglio 2020 di Alessia Trentin
Per l'acqua rincari esagerati, ma il sindaco spiega:
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Rincari vertiginosi nell bolletta dell’acqua. La tariffa Bim Gsp torna a preoccupare i bellunesi. A segnalare i rialzi è Patrizia Fenti di Falcade che, viste le cifre, ha scritto subito al sindaco. 

«Conviene rivolgersi al numero verde per avere tutti i chiarimenti del caso», fa sapere Mario De Bon, sindaco di Sospirolo e membro del Comitato di gestione della società. Il primo cittadino di Falcade, al quale è rivolta direttamente la missiva con la richiesta di spiegazioni, invece, preferisce non rispondere. «Egregio Signor Sindaco – scrive la donna -, sono proprietaria della casa natia sita in via Cime d’Auta 32 del comune da lei amministrato e le chiedo se sono giustificati e/o giustificabili gli importi dovuti per il consumo di acqua potabile di cui alla fattura che allego». Quindi Fenti sciorina i numeri di un servizio. La tariffa acquedotto passa da 66,85 euro a 194,61, quella relativa alla fognatura da 25,80 a 57,14, alla depurazione da 48,72 a 107,18. Più che raddoppiati anche gli oneri di perequazione, passati da 3 a 7,17 euro mentre la quota fissa da 68,07 ora costa 93,70. La tariffa agevolata prima era di 0,004 e ora di ben 0,36 per i primi 7 metri cubi, quella base era di 0,08 e oggi di 0,72. Insomma, tirando le somme si tratta di una bella differenza. Il tutto a fronte di una parità di metri cubi, di circa 900 all’anno. 

«Le chiedo inoltre – scrive, sempre rivolta al sindaco -, pur comprendendo l’esosità di bilancio del gestore pubblico, se questo non sia un modo di favorire lo spopolamento del paese a discapito di chi vi è nato e vi abita non tutto l’anno sopportando oneri insostenibili, come è stato anche evidenziato da Mauro Corona nell’ultima puntata del programma “Cartabianca” su Raitre”. Effetto, probabilmente, delle nuove tariffe e dei conseguenti ricalcoli seguiti alle indicazioni arrivate a Bim Gsp dalla Rera, secondo De Bon. La novità è entrata in vigore nel 2019 e porterebbe svantaggi proprio ai proprietari di seconde abitazioni, sembra. 

«Non abbiamo alzato le tariffe – spiega -, sono state studiate in base alla nuova normativa data dalla Rera che prevede un fisso a persona di 15,83 metri cubi, a cui aggiungere i consumi in più. Da queste disposizioni siamo partiti per costruire le nuove tariffe». 15 metri cubi sono circa 15 mila litri, circa il consumo annuo di una persona. Per chi ne consuma meno, perché non usa l’abitazione tutto l’anno, il fisso non cambia perché è stato calcolato per permettere alla società di recuperare il costo dell’erogazione del servizio. «Consiglio, ad ogni modo, di chiamare il Bim - suggerisce De Bon -, per una spiegazione».
Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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