BORGO VALBELLUNA - Il Consiglio di sorveglianza socio istituzionale di Acc Wanbao è stato convocato urgentemente per domani dal primo cittadino di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa. La notizia giunta da Torino, ossia la conferma dei licenziamenti alla ex Embraco, ha messo in allarme il sindaco che ha così deciso di riunire il comitato per fare un punto della situazione. Una situazione che appare sempre più difficile e soprattutto, a rischio, c’è la tenuta sociale del territorio. Tra Acc e Ideal Standard i posti a rischio sono oltre 700.
«Ho convocato il consiglio di sorveglianza socio istituzionale per giovedì alle 9.30 - ha detto Cesa - a seguito della drammatica notizia della conferma dei licenziamenti a Torino per la fine di luglio».
GRANDE PREOCCUPAZIONE
«Sono molto preoccupato per lo stato di tensione sociale che si è sta creando - prosegue -. Non so quanto rimarrà ai livelli di calma attuali e quando invece potrà esplodere in situazioni diverse». È chiaro che questi lavoratori vivono nell’incertezza ormai da tantissimi anni e questa situazione, la più difficile di sempre, li sta mettendo a dura prova. Fino ad ora hanno manifestato pacificamente, nonostante siano state fatte iniziative importanti, come l’occupazione del Comune di Borgo Valbelluna o il presidio sotto la Prefettura di Belluno. Ma la situazione potrebbe complicarsi da un momento all’altro e il sindaco vuole scongiurare che ciò avvenga.
IL MINISTERO
Ma la tenuta sociale del territorio dipende tutta da Roma. Quello che il primo cittadino, ma anche il commissario straordinario Maurizio Castro e l’assessore regionale Elena Donazzan chiedono al ministero è chiaro: «È necessario pianificare i vari passi che devono essere fatti per salvare l’Acc e non possiamo più permetterci di sbagliare i tempi. Prioritario è dare delle risposte certe sulla liquidità per Acc perché la scadenza di fine maggio è vicina. Se non arriveranno i soldi infatti ci sarà l’interruzione totale di tutti gli impianti in quanto non c’è più modo di garantire la produttività».
CERAMICA DOLOMITE
L’altra grande vertenza è quella della Ideal Standard (400 dipendenti), dove sono in corso alcuni incontri tra azienda e proprietà. I sindacati chiedono impegni scritti sul futuro dello stabilimento di Trichiana, la multinazionale tergiversa. «Dopo un paio di incontri che non hanno portato a nessun esito, attendiamo di capire se nei prossimi ci sarà un punto di incontro tra le parti e, soprattutto, l’esito dell’incontro che ci sarà al Mise. La situazione però non lascia presagire nulla di buono, purtroppo» afferma ancora Cesa che conclude ricordando che «Acc e Ideal sono due realtà importanti del nostro comune che danno lavoro a 800 persone. Due vertenze diverse ma accomunate dal fatto che entrambe chiedono risposte certe che al momento non arrivano».
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