Test di Medicina, in quattromila a Napoli: uno su dieci diserta senza Green pass

Sabato 4 Settembre 2021 di Mariagiovanna Capone
Test di Medicina, in quattromila a Napoli: uno su dieci diserta senza Green pass

Dei 4.327 candidati iscritti per sostenere il test al corso di laurea in Medicina e Chirurgia all'Università Federico II, se ne sono presentati 3.802 pari all'88%.

Solo uno su dieci si è fatto scoraggiare e non si è presentato probabilmente per la mancanza del Green pass (molti i ragazzi che sono corsi a fare un tampone nelle farmacie limitrofe), magari qualcuno è stato bloccato dalla quarantena o dal Covid, ma forse anche perché ci hanno semplicemente ripensato. Ma soltanto in 558 riusciranno a farcela, oltre a 60 per Odontoiatria e Protesi dentaria e 50 per Medicina e Chirurgia Tecnologica, corso di nuova istituzione. La lunga onda di aspiranti camici bianchi ha iniziato fin dalle 7 del mattino a riempire il piazzale e i marciapiedi davanti l'ingresso del Complesso Universitario della Federico II di Monte Sant'Angelo di Via Cinthia.

 

Alle 8.30 scatta l'apertura, ma a entrare, per dirigersi verso le rispettive aule, saranno esclusivamente i candidati, che sventolano alla security i certificati verdi che saranno controllati con accuratezza al momento di prendere posto. All'uscita, molti scuotono la testa e piangono al telefono sfogandosi con un genitore: parere unanime è che i test di quest'anno siano stati più complicati di quelli dell'anno scorso, con le domande di Chimica, Matematica e Fisica ossi duri anche per i più bravi in materie scientifiche. I punteggi, quindi, potrebbero abbassarsi. Fattibile cultura generale mentre logica è stata complessa ma tutto sommato sostenibile. Tra le domande di cultura generale c'è l'omaggio a «l'autore di Mistero Buffo» (Dario Fo) e alla Giornata della Legalità per commemorare le stragi di Capaci e via D'Amelio (23 maggio). I controlli all'ingresso nelle aule sono stati perfino più rapidi degli anni passati, segno che la macchina organizzativa dell'Università Federico II è stata pianificata a perfezione. Il timore che il Green Pass, oltre a tutti gli altri documenti da mostrare obbligatoriamente, avrebbe rallentato gli ingressi si è rivelato infondato. Gli studenti hanno iniziato a entrare in aula già alle 9, distanziati e con la mascherina Fpp2 indossata che terranno per tutto il tempo. Una volta entrati nelle aule hanno lasciato zaini, borse e smartphone nei luoghi indicati dalla commissione e raggiunto il loro posto. Poco meno di un'ora prima dell'inizio della prova fissata per le 13, nei viali del Campus non c'è nessuno e tutti i candidati hanno già preso posto nelle 72 aule. «È andato tutto liscio come l'olio, non c'è stato nessun problema o intoppo» spiega Antonella Scorziello, docente di Farmacologia e presidente della commissione esaminatrice. «Qualche candidato aveva dimenticato il Green Pass, ma aveva con sé soltanto la card di avvenuta vaccinazione che però non era valida per l'ingresso in quanto non leggibile con l'app per la verifica anti Covid. Ma li abbiamo indirizzati alle farmacie per un test rapido che gli avrebbe permesso l'ingresso».

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Inevitabili, come ogni anno seppure in maniera molto contenuta, le proteste contro il numero chiuso. Sui cancelli di Monte Sant'Angelo, gli attivisti del Fronte della Gioventù Comunista ha affisso lo striscione «La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato, no alla sanità-azienda!». La protesta è proseguita con la distribuzione di volantini. «Rivendichiamo la necessità di cancellare il numero chiuso. Ogni anno ci raccontano che in Italia ci sono troppi medici, che è necessario dare priorità al merito, che i posti sono limitati. Ma la verità è che il numero chiuso sbarra la strada a migliaia di ragazzi delle classi popolari che non possono permettersi la preparazione per il test. La pandemia ha dimostrato che occorrono più medici e infermieri». Presenti anche gli avvocati di Consulcesi vestiti con camice bianco, cappuccio rosso e la maschera della Casa di Carta. Un flashmob per spiegare che è possibile fare ricorso per superare lo sbarramento del numero chiuso ma intanto dichiarano che in alcune città italiane i candidati hanno segnalato «diverse violazioni tra cui l'utilizzo di smartphone, tempi di consegna non rispettati, violazione dell'anonimato dei concorrenti e dell'obbligo di segretezza circa il contenuto delle domande, alcune di queste sono state segnalate alla commissione e messe a verbale» ha commentato Massimo Tortorella, presidente Consulcesi. 

Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA