«Lo hanno accerchiato, non abbiamo capito cosa stava succedendo, urlavano, poi sono andati via. Dopo pochi minuti lui si è accorto che aveva difficoltà a respirare e portando la mano sul petto ha visto che era tutta sporca di sangue»: è il racconto di alcuni amici del quattordicenne ferito sabato sera al bowling del complesso Multibit di Casoria.
Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Casoria, che stanno raccogliendo testimonianze e visionando le immagini del sistema di videosorveglianza. Il Centro Multibit è un parco commerciale frequentatissimo nei weekend dai ragazzi non solo di Casoria, che qui trovano cinema, sale giochi, bowling, paninoteche, pizzerie. Dalle prime ricostruzioni il gruppo di aggressori era composto da sei o sette giovanissimi, subito scappati. L'allarme è stato lanciato da altri clienti della struttura, che hanno assistito inermi alla violenza. Commenta il sindaco Raffaele Bene: «I carabinieri stanno conducendo le indagini per ricostruire la dinamica. Proprio in questi giorni, insieme ai sindaci di altri comuni a nord di Napoli, abbiamo chiesto al prefetto di incrementare uomini e controlli per la sicurezza nelle strade. Siamo grati al grande lavoro dei carabinieri, polizia e polizia municipale, ma è necessario che il prefetto ascolti la nostra voce, la necessità di aumentare la presenza sul territorio. Ma occorre anche uno sforzo della scuola e delle famiglie per porre argine a questa esplosione di violenza tra i ragazzi».
L'accaduto ha sconvolto i genitori. «Cosa è accaduto? Abbiamo visto carabinieri e un'ambulanza?»: è bastato questo post sui gruppi social di Casoria per innescare una spirale di paura. «Mio figlio è andato a vedere un film con gli amici, sono preoccupatissima», commenta una mamma. «Ormai abbiamo paura per i nostri figli ogni volta che escono la sera per andare a divertirsi. Vorremmo proteggerli, ma non possiamo impedirgli di vivere le proprie esperienze e di condividere una bella serata con gli amici», risponde un'altra: «Per ogni minuto che loro trascorrono fuori, noi tremiamo».