L'esercito di Vladimir Putin ha perso un altro comandante. Il colonnello della marina militare Alexei Sharov è stato ucciso vicino la città assediata di Mariupol, secondo quanto comunicato sui social media dall'esercito ucraino martedì 23 marzo. Sharov è il quinto colonnello russo a morire in Ucraina, con lui sono ormai 15 i leader militari russi che hanno perso la vita durante l'invasione: è il numero più alto di decessi tra gli alti gradi dell'esercito russo sin dai tempi della seconda guerra mondiale.
Chi era Alexei Sharov che guidò l'attacco a Odessa
Alexei Sharov era il comandante del 810° Ordine Separato delle Guardie della Brigata Zhukov dei marines russi, che si era distinta anche in Siria fra il 2015 e il 2018 contro l’ISIS, sotto il comando del colonnello Dimitri Uskov. Sotto il comando di Sharov, la brigata nelle scorse settimane ha condotto anche un attacco anfibio nel porto di Odessa con missili da crociera Kalibr.
La Russia sta perdendo molti leader dell'esercito
La morte di Sharov arriva dopo quella del colonnello Nikolay Ovcharenko, comandante del 45° reggimento di ingegneria che sarebbe morto insieme a 18 compagni.
L'alto numero di vittime tra alti gradi dell'esercito potrebbe essere causato dalla decisione di inviare i capi nella prima linea del fronte: una strategia insolita, dovuta alla necessità di aumentare il morale dei soldati russi o a problemi nel processo decisionale.
La rivista Foreign Policy ha riferito che, a solo un mese dall'inizio dell'invasione, la Russia ha subito il più alto tasso di vittime tra i massimi vertici dalla seconda guerra mondiale. Secondo Rob Lee, del Foreign Policy Research Institute la morte di un numero così alto di comandanti potrebbe essere un ostacolo per Putin: "È un problema grande se perdi i comandanti delle unità perché allora è più difficile che qualcuno intervenga e prenda il controllo".
Le perdite dell'esercito russo durante l'invasione
La Russia non ha aggiornato ufficialmente i suoi dati sulle vittime da quando ha dichiarato il 2 marzo che 498 militari erano stati uccisi e 1.597 feriti. Da allora la sua offensiva ha incontrato un'ulteriore forte resistenza da parte dell'esercito ucraino e delle forze di difesa volontarie. Inizialmente i media russi avevano riferito di aver perso quasi 10.000 soldati dall'inizio dell'invasione, succesivamente però era arrivata una smentita, imputando la diffusione del dato a un attacco hacker.
La morte del colonnello durante l'assedio di Mariupol
Il comandante Sharov sarebbe stato ucciso a Mariupol, la città martire in cui oltre 100.000 persone sono intrappolate sotto assedio da settimane. Secondo il presidente Ucraino Zelensky i civili sarebbero "in condizioni disumane" a corto di rifornimenti e sotto costante attacco e anche altre fonti ufficiali parlano di disastro umanitario.
Secondo l'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unitei almeno 902 civili sono stati uccisi e 1.459 feriti in Ucraina alla mezzanotte del 19 marzo. Dieci milioni di persone sono state sfollate, e quasi 3,4 milioni sono fuggiti dal Paese dall'inizio della guerra.
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