Putin costruisce basi militari nell'Artico: installati radar capaci di intercettare aerei "invisibili" e comunicazioni satellitari

Il presidente russo ha rimesso in funzione 50 vecchie basi di epoca sovietica: alcune sono state adattate per ospitare armi nucleari

Venerdì 23 Dicembre 2022 di Cristiana Mangani
Putin costruisce basi militari nell'Artico: installati radar capaci di intercettare aerei invisibili. Le immagini satellitari

Le forze militari di Putin continuano la loro espansione e dalle immagini satellitari si vede che il Cremlino sta espandendo le basi nell'Artico, con piste e sistemi radar in grado di rilevare anche aerei "invisibili", i velivoli stealth. Parlando alla Cnn, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha confermato che è in atto «un significativo rafforzamento militare russo nell'estremo nord».

Mentre le Nazioni Unite stanno, a loro volta, raddoppiando la presenza nell'area proprio in risposta alla militarizzazione della Russia nella regione.

Zelensky, ecco il piano di pace in 10 punti: sarà presentato il 24 febbraio (anniversario dell'invasione)

Basi militari russe nell'Artico: le immagini satellitari

Le immagini satellitari non mostrano un'espansione estesa, ma fanno comunque vedere come il presidente russo si stia muovendo in quella zona. Con la guerra in Ucraina che non accenna a diminuire e che sta  mettendo a dura prova le risorse russe, l'espansione nel nord artico lascia intuire quale è ora il percorso tattico della strategia militare a lungo termine di Putin. La Russia ha da tempo fortificato e migliorato le sue basi e infrastrutture militari nel nord del paese. Dall'era sovietica, ha costantemente aggiornato le strutture. Le foto pubblicate dal sito di difesa aerea Tiksi mostrano la costruzione di stazioni radar a Olenegorsk, nel nord-ovest della Russia, a circa 100 miglia dal confine con la Finlandia, e sulla penisola di Kola, altre 100 miglia a est. Una costruzione simile è in corso in una base a Vorkuta, vicino alla costa settentrionale del paese, sopra il circolo polare artico.

Sembra anche che la Russia stia costruendo radar Rezonans-N specializzati. I funzionari del Cremlino hanno spiegato che questo sistema è in grado di rilevare gli aerei invisibili. Radar così avanzati sono in costruzione nella città di Ostrovnoy, nella Russia occidentale, sulla costa del Mare di Barents, a 250 miglia dal confine tra Finlandia e Norvegia. E si vede anche un recinto dove le antenne radar sono state collocate. È stata rafforzata pure l'infrastruttura aerea, migliorata la pista della base aerea di Nagurskoye e altri lavori simili sono stati effettuati presso la base militare sull'isola di Kotelny, al largo della costa nord-orientale della Russia continentale. La regione è ora destinata ad assumere una rinnovata importanza dopo che Mosca ha dovuto fare i conti con le sanzioni occidentali per aver scatenato la guerra in Ucraina. Gli interessi del Cremlino si stanno potenziando in quei territori. Ed è probabile ora che vengano saccheggiati circa 30 trilioni di dollari di risorse naturali dalla terra artica e vengano aperte nuove rotte commerciali dopo lo scioglimento dei ghiacci marini.

Secondo gli esperti militari, Putin, a corto di soldi, probabilmente sarà costretto a chiedere aiuti economici alla Cina per riuscire a concretizzare i suoi piani, e in cambio offrire a Pechino una porta di accesso a una regione che ha a lungo pianificato di controllare ma non è ancora riuscito a farlo. E una volta insieme, Cina e Russia, potrebbero costituire un grosso pericolo per l'Occidente.

Putin e le vecchie basi di epoca sovietica

La presenza della Russia nell'estremo nord non è una novità. Apprezzato sia dall'impero russo che dai sovietici per le sue ricche risorse naturali, Josef Stalin una volta parlò dell'"Artico rosso" e vi costruì dozzine di basi militari. Ma l'interesse è diminuito con il crollo dell'Unione Sovietica e nel 1987 Mikhail Gorbaciov ha stabilito che dovesse essere una «zona di pace», segnando la fine dell'espansione militare e l'inizio della cooperazione con l'Occidente su progetti di ricerca scientifica. Putin, in un vertice del 2014, ha invece, dichiarato che la regione artica è un concentrato «di  tutti gli aspetti della sicurezza nazionale: risorse militari, politiche, economiche, tecnologiche, ambientali». Da allora, ha riaperto circa 50 basi artiche dell'era sovietica, inclusi aeroporti, stazioni radar, porti mercantili, piattaforme di lancio di missili e cantieri navali. Altri sono stati ampliati, inclusi almeno 18 aeroporti nella penisola di Kola, che si trova a circa 200 miglia a est della Finlandia e ospita la maggior parte delle forze militari russe nella regione: il quartier generale della sua flotta del Mare del Nord, gran parte delle sue forze nucleari compresi i bombardieri e missili e stazioni di rifornimento per le basi più a nord. Alcuni sono stati adattati per ospitare la tecnologia militare all'avanguardia di Mosca.

Da Plesetsk è partito il lancio di prova dell'ultimo razzo killer di satelliti della Russia e recentemente è stato utilizzato per lanciare il Sarmat-2, l'ultimo missile nucleare in grado di colpire qualsiasi paese del pianeta. Altre basi sono state adattate per ospitare nuovi missili da crociera ipersonici Tsirkon, e i porti sottomarini nella penisola di Kola dovrebbero ospitare i droni nucleari Poseidon, secondo i rapporti del Center for International and Strategic Studies. Sono state inoltre costruite dozzine di nuove basi, tra cui almeno cinque grandi aeroporti lungo quello che è noto come il passaggio a nord-est, una rotta marittima che collega l'Europa con l'Asia che sta diventando sempre più accessibile a causa dell'aumento delle temperature globali che ha sciolto i ghiacci. La Russia spera di trasformarlo in un'alternativa praticabile e redditizia alle attuali rotte marittime che corrono intorno al Capo di Buona Speranza in Africa e attraverso l'Oceano Indiano, o attraverso il Mediterraneo e intorno alla penisola arabica attraverso Suez. Andare a nord ridurrebbe di circa due settimane anche i viaggi più veloci verso sud.

Putin vuole anche espandere il suo esercito all'interno dei confini della Russia mentre continua ad ammassare truppe in Ucraina. Ieri, per contrastare il nuovo pacchetto di aiuti ottenuto da Volodymyr Zelensky dagli Stati Uniti, il despota russo ha annunciato che altri 350.000 soldati saranno inviati in battaglia. E ha anche avvertito che il Cremlino investirà tutto il necessario per aumentare il suo arsenale nucleare, annunciando che i missili da crociera ipersonici Zircon saranno disponibili. Nuove unità militari saranno formate ai confini occidentali della Russia per tenere sotto pressione Finlandia e Svezia per aver cercato di aderire alla Nato in risposta alle minacce di Mosca. Nel suo discorso ai capi della difesa, Putin ha ammesso di avere problemi in Ucraina e ha anche criticato parzialmente la strategia militare. Ha poi affermato che l'esercito dovrebbe imparare la lezione dall'esperienza e ha aggiunto che particolare attenzione sarà data allo sviluppo delle forze nucleari del suo paese, da lui definite «la principale garanzia della sovranità della Russia».

Il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha anche dichiarato di avere nuovi piani per la formazione di unità militari nella Russia occidentale, mentre i capi del Cremlino si stanno preparando a una ulteriore fase della guerra che sta entrando nel suo decimo mese. I missili Zircon all'avanguardia con capacità nucleare, che viaggiano a velocità di quasi 7.000 miglia all'ora, non hanno «equivalenti al mondo», ha ancora sottolineato Putin e ha ammesso che sono stati convocati altri 300.000 riservisti. «La parziale mobilitazione che è stata effettuata a settembre - ha spiegato - ha mostrato difficoltà». I nuovi reclutamenti, però, hanno suscitato forti critiche anche da parte degli alleati del Cremlino, perché è emerso che si stanno arruolando molti uomini fisicamente inadatti o troppo anziani, e che alle nuove reclute mancano attrezzature di base come sacchi a pelo e abbigliamento invernale.

Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 16:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA