Putin, il giallo dei sei "amici dello zar" morti avvelenati nella Mariupol occupata: l'ombra dei sabotatori ucraini

Quattro uomini e due donne vicini allo zar sarebbero morti dopo aver ingerito arsenico mescolato con cibo e birra

Lunedì 19 Febbraio 2024 di Silvia Sfregola
Il presidente russo Vladimir Putin

L'avvelenamento si manifesta prima con la nausea, poi con il dolore addominale, segue il vomito e arrivano i danni al fegato, all’apparato circolatorio e al sistema nervoso. Le battaglie tra Russia e Ucraina non si combattono solo al fronte ma quella tra Mosca e Kiev è una “guerra avvelenata” dove la strategia delle “squadre della morte” è quella di sbarazzarsi anche degli avversari politici, spesso più pericolosi dei soldati. Sei russi - tra cui due membri del Partito Russia Unita di Vladimir Putin - sono deceduti dopo essere stati avvelenati nella città ucraina occupata di Mariupol. «Si sta cercando un misterioso corriere - scrive il tabloid britannico “Daily Express” citando il ucraino “DonPress” - che ha consegnato cibo e bevande che contenevano arsenico, prima di scomparire nel nulla».

Quattro delle sei persone erano «ospiti importanti di Mosca», mentre gli altri due erano membri di Russia Unita. «Sembra che i sabotatori siano diventati di nuovo più attivi in ​​città - si legge nel report che ricostruisce l'avvelenamento e la morte degli “amici di Putin” - Ma le loro vittime stavolta non erano i militari, bensì gli organizzatori delle elezioni di Putin».

Russi avvelenati a Mariupol

Le vittime sono state trovate solo qualche giorno fa all'interno un appartamento a sud di Mariupol, la città completamente distrutta durante l'assedio di due anni fa, all'inizio del conflitto tra Mosca e Kiev.  I quattro russi erano attivisti politici che avrebbero dovuto controllare il lavoro delle commissioni elettorali locali. «Putin si sta preparando per le elezioni presidenziali del mese prossimo che quasi certamente lo consacreranno leader della Russia per altri sei anni», evidenzia il tabloid britannico. «Tutti i morti sono stati avvelenati dal cibo e dalla birra consegnati da uno dei ristoranti della città», scrive il Daily Express. «Dosi letali di arsenico erano state aggiunte a cibi e bevande; nessuno è sopravvissuto a quella cena». Ma il locale da dove proveniva il cibo è stato controllato e da nessuna parte sono state trovate tracce di veleno. Due delle sei persone decedute avevano il compito di lavorare a Mariupol durante le elezioni. Per non diffondere il panico, tutti i corpi sono stati portati via da Mariupol: quattro sono stati sepolti a Donetsk, due a Mosca». Sono in molti oggi a ritenere che dietro l'avvelenamento ci sia la mano dei sabotatori ucraini, la sete di vendetta nella città dove l'esercito di Kiev ha subìto enormi perdite dopo i bombardamenti russi. 

Il precedente dei 17 ufficiali russi avvelenati 

In un articolo di agosto il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, aveva dichiarato che due ufficiali russi erano stati uccisi e altri 15 ricoverati in ospedale dopo un avvelenamento di massa compiuto dai partigiani ucraini durante la celebrazione della Giornata della Marina il 30 luglio. «Durante la celebrazione - aveva scritto su Telegram - in una delle strutture militari, gli ufficiali sono stati avvelenati in massa». Il sospetto era che cianuro e pesticidi fossero stati aggiunti al cibo proprio durante l'evento. «La nostra gente - sottolineava ancora il consigliere del sindaco di Mariupol - dice con un sorriso: i topi hanno sempre bisogno di veleno. La giornata inizia con una buona notizia. Sabotaggio è una parola così bella, non sei d'accordo?».

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