IL CONFLITTO

Stoltenberg: «Trovato accordo, Svezia presto nella Nato». Kiev: la città di Bakhmut è sotto il nostro controllo

Le ultime notizie sul conflitto che ha doppiato la boa dei 500 giorni

Lunedì 10 Luglio 2023

Stoltenberg annuncia: trovato accordo per ingresso Svezia nella Nato

«Sono felice di annunciare che il presidente Erdogan ha concordato di concedere l'ingresso della Svezia nella Nato il prima possibile».

Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine dell'incontro trilaterale con i leader di Svezia e Turchia.

ù«Siamo stati in grado di riconciliare le preoccupazioni della Turchia e della Svezia, ora abbiamo nel testo concordato fatti passi avanti su come implementare la lotta al terrorismo, lavorare insieme come alleati e far sì che le restrizioni sull'export delle armi da Stoccolma ad Ankara siano rimosse», ha detto Stoltenberg. Alla Nato verrà creato un Coordinatore speciale per la lotta contro il terrorismo, ha notato il segretario generale. «Oggi è giorno storico. Abbiamo un chiaro impegno da parte di Ankara di presentare la ratificazione della Svezia al Parlamento il primo possibile e di lavorare perché la ratificazione avvenga il prima possibile. Ma non è mio compito dare dei tempi su quanto tempo ci vorrà, dobbiamo rispettare i tempi del Parlamento turco», ha aggiunto. Budapest ora resta l'altro paese a dover dare luce verde. «Credo che il problema dell'Ungheria verrà risolto», ha notato.

Kiev: salgono a 5 i morti del bombardamento a Zaporizhzhia

Il numero delle vittime dell'attacco aereo russo su Orikhiv, nella regione di Zaporizhzhia, è salito a 5 persone. Lo ha dichiarato durante una trasmissione televisiva il capo dell'amministrazione militare regionale Yurii Malashko, come riportato da Unian. «Sfortunatamente, abbiamo già cinque persone che sono morte» ha detto Malashko aggiungendo che alcune «persone potrebbero essere ancora sotto le macerie».

Tajani al vertice Nato a Vilnius: «Sostegno a chi è minacciato da Mosca»

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, sarà domani e dopodomani, 11 e 12 luglio 2023, a Vilnius (Lituania) insieme al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro della Difesa Guido Crosetto per prendere parte al vertice dei capi di Stato e di governo dell'Alleanza Atlantica. Lo si legge in una nota della Farnesina. «È un incontro particolarmente opportuno, perché va nella direzione di un rafforzamento del nostro sostegno pratico ai partner maggiormente colpiti dalle minacce e dalle interferenze russe», ha commentato il vicepremier Tajani. A proposito della guerra in Ucraina il ministro degli Affari Esteri ha aggiunto che «sta avendo ripercussioni globali in tutta la regione euro-atlantica, compreso il nostro fianco meridionale». Inoltre, spiega Tajani, «la stabilità politica ed economica del Nord Africa, del Medio Oriente e del Sahel è gravemente compromessa dalla crescente instabilità alimentare, dalla recrudescenza del terrorismo, dai flussi migratori irregolari, dall'impatto del cambiamento climatico e, ultimo ma non meno importante, dall'influenza negativa di potenze esterne». Nella nota diffusa dalla Farnesina si ribadisce la centralità del vertice Nato di Vilnius, che «costituisce un momento importante di riaffermazione politica dell'unità alleata e di verifica dei progressi compiuti nell'attuazione degli impegni presi al vertice di Madrid del 2022». Il focus, in particolare, sarà fissato «sul rafforzamento della postura di deterrenza e difesa nel territorio alleato in conseguenza dell'aggressione russa contro l'Ucraina». Durante la due giorni della Nato, il vicepremier Tajani prenderà parte alla riunione informale del Consiglio Atlantico dei ministri degli Esteri dell'Alleanza, presieduta dal vice segretario generale della Nato Mircea Geoana, e a cui prenderanno parte anche i ministri di Bosnia-Erzegovina, Georgia e Moldova, e l'Alto Rappresentante dell'Unione europea per la Politica Estera e di Sicurezza Josep Borrell. L'incontro dei ministri degli Esteri, spiega la nota, «servirà anzitutto a ribadire il continuo sostegno dell'Italia a questi Paesi e a illustrare le ripercussioni della guerra russa contro l' Ucraina sulla loro sicurezza e stabilità» e «permetterà anche di fare il punto sull'attuazione del sostegno pratico concordato al vertice di Madrid, e di discutere dei prossimi passi operativi».

Bombe russe su Kherson, un ferito

A seguito di un bombardamento dei russi su Kherson, un civile è rimasto ferito ed è stato ricoverato in ospedale con una ferita allo stomaco. Lo ha riportato su Telegram l'amministrazione militare regionale.

Kiev: evacuati a Sumy residenti da una zona di confine di 5km

Le autorità della regione di Sumy hanno annunciato l'evacuazione dei residenti da una zona di confine di cinque chilometri. Lo ha annunciato su Facebook il capo dell'amministrazione militare regionale, Volodymyr Artyukh, spiegando che gli insediamenti di confine sono costantemente bombardati e che «da gennaio a luglio 2023 sono stati uccisi 35 civili». Artyukh ha spiegato il problema delle sortite dei gruppi di sabotaggio russi nel territorio della regione. «La presenza dei civili non permette ai nostri militari di rispondere efficacemente alle azioni nemiche, di reagire adeguatamente, perché questo metterebbe la popolazione civile in un pericolo ancora maggiore». «La gente qui non vive, ma sopravvive, sotto i continui bombardamenti. Settimane, mesi senza luce. Negozi, scuole, ospedali spesso non funzionano. È impossibile consegnare in modo sicuro cibo, medicinali e così via. In condizioni di bombardamento costante, è quasi impossibile ripristinare le strutture distrutte», ha concluso il capo dell'amministrazione militare regionale.

Compagnia turca costruirà droni nel Paese

La compagnia turca Baykar ha iniziato la costruzione in Ucraina di un impianto per la produzione di droni Bayraktar. Lo ha annunciato il ministro ucraino per la Tecnologia, Oleksandr Kamyshyn, citato da Ukrainska pravda. «La costruzione dell'impianto è già iniziata», ha assicurato il ministro, spiegando che si tratta della fabbrica per la quale vi era già stato un accordo anni fa, poi bloccato da scandali e interruzioni. Sabato scorso, in occasione della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Istanbul, i ministri della Tecnologia ucraino e turco hanno firmato un memorandum d'intesa per lo sviluppo e la produzione di vari tipi di droni.

Cremlino: "Speriamo che Ankara-Kiev non siano contro Mosca"

ll Cremlino spera che i rapporti fra Ucraina e Turchia non siano diretti verso la Russia. «La Turchia ha assolutamente il diritto di sviluppare rapporti con ogni paese, Ucraina inclusa. Ma, essendo partner con la Turchia, speriamo che le loro relazioni non siano dirette contro di noi», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, rispondendo ad una domanda sulla decisione turca di rimandare in Ucraina i comandanti di Azovstal. I rapporti fra Russia e Turchia, ha detto Peskov, sono «abbastanza stretti, sviluppati, sfaccettati e mutuamente benefici» anche se «in certe aree vi sono delle differenze». «Intendiamo continuare i nostri rapporti con la Turchia», ha detto ancora Peskov, sottolineando che questa vicenda non influirà sulla prosecuzione dei rapporti commerciali, di cooperazione economica e per il progetto di un hub del gas in Turchia.

Kiev: "Russi intrappolati a Bakhmut"

Kiev rivendica di aver intrappolato i soldati russi a Bakhmut. «Bakhmut. Il nemico è in trappola. La città è sotto il controllo del fuoco delle Forze di Difesa». Lo ha scritto su Telegram il comandante delle forze di terra, generale Oleksandr Syrskyi, secondo quanto riferisce Ukrinform. «Il lavoro continua. Il nemico viene cacciato dalle sue posizioni a Bakhmut», aggiunge il generale.

 

Ue: bombe a grappolo? Aiuti secondo leggi internazionali

«Sul necessario sostegno militare all'Ucraina ci muoveremo nel pieno rispetto dei Trattati internazionali. Non è che se dalla Russia c'è una violazione dei trattati internazionali, noi dobbiamo fare lo stesso». Lo ha detto il commissario Ue alla Giustizia Diedier Reynders rispondendo, nella conferenza stampa dopo il Consiglio Affari Generali, ad una domanda sull'invio di bombe grappolo all'Ucraina.

Media russi: accertata la morte di 47mila soldati di Mosca

I soldati russi morti accertati che combattevano nell'esercito regolare di Mosca sono almeno 47 mila. È questa la stima fatta da due media russi indipendenti, Meduza e MediaZona, insieme allo statistico dell'Università di Tubinga Dmitry Kobak. Si tratta della stima più altra tra quelle elaborate grazie allo studio fatto dai giornalisti sui dati ufficiali, come i rapporti esistenti sui necrologi pubblicati, i dati sulla mortalità del Servizio statistico federale e le ampie statistiche fornite dal Registro nazionale delle probabilità. Grazie a tutte queste informazioni, «abbiamo stimato che tra i 40.000 e i 55.000 uomini russi di età inferiore ai 50 anni sono morti combattendo in Ucraina entro il 27 maggio 2023», spiega Meduza. Ma c'è di più, perché se si tiene conto del numero di uomini feriti in modo così grave da non poter tornare in servizio, «il numero totale di vittime della Russia sale ad almeno 125.000 soldati», cifra che non include i militari dispersi o catturati o «i cittadini ucraini che combattono con le forze russe per procura basate a Donetsk e Lugansk». In pratica, sono molto di più, ma è difficile dimostrarlo con i dati. Secondo gli ucraini le perdite russe sarebbero addirittura 235mila. Secondo Mosca, il cui ultimo bilancio risale allo scorso settembre, sarebbero solo 5.937. «Abbiamo smesso di monitorare Meduza, quindi non sappiamo di cosa tratta questo materiale», ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov commentando l'analisi, «il ministero della Difesa è l'unico ad avere la prerogativa di poter fornire le cifre». Cosa c'è di nuovo in questo studio lo dice proprio Meduza: l'aver avuto accesso a un database ristretto, ma non classificato, di 11 milioni di casi di eredità dal 2014. «La nostra analisi ha identificato tendenze nelle morti militari russe che integrano i risultati precedenti, aggiungendo informazioni più granulari che consentono di stimare in modo più affidabile il numero totale di soldati russi uccisi alla fine di maggio 2023». Circa 47mila appunto.

Kiev e Ankara, il punto sui comandanti di Azvostal

La Turchia non ha posto alcuna condizione per la liberazione dei cinque comandanti di Azovstal. Lo ha sottolineato l'ambasciatore ucraino ad Ankara, Vasyl Bondar, secondo il quale la Turchia ha scelto di liberarli per «rafforzare la sua posizione nelle comunicazioni con la parte russa». «Nessuna condizione di cui sia a conoscenza è stata posta per la liberazione dei nostri militari», ha detto il diplomatico a all'emittente Svoboda Ranok, rilanciato da Ukrainska pravda. L'ambasciatore ha spiegato che i negoziati sono durati diversi mesi e che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollevato la questione durante passate telefonate con il suo omologo turco, Recep Tayyp Erdogan. Secondo Bondar, Ankara ha voluto così rafforzare la sua posizione sulla scena internazionale e nei confronti della Russia«. »Non pensiamo che sia solo un gesto cortese nei confronti dell'Ucraina. È anche un rafforzamento della posizione turca nelle comunicazioni con la parte russa«, ha sottolineato. Sabato Zelensky è ritornato in patria dopo il suo incontro con Erdogan a Istanbul portando sul suo aereo anche cinque comandanti ucraini della resistenza nell'impianto Azovstal a Mariupol. Catturati dai russi dopo la resa, i cinque erano stati liberati a settembre nell'ambito di uno scambio di prigionieri, ma sarebbero dovuti rimanere in Turchia fino alla fine della guerra. Mosca ha accusato Ankara di aver violato i patti.

Kiev: «Bakhmut è sotto il nostro controllo»

«Bakhmut. Il nemico è in trappola e la città viene posta sotto il controllo delle forze di difesa». Lo ha scritto su Telegram il generale ucraino Oleksandr Syrskyi. A fare eco alle parole di Syrsky anche la viceministra della difesa ucraina Hanna Malyar che, sempre su Telegram spiega che le forze di Kiev «hanno tenuto sotto controllo le entrate, le uscite e i movimenti del nemico in città per diversi giorni» e che questo è «reso possibile dal fatto che nel corso della loro avanzata, le nostre truppe hanno preso il controllo delle principali alture dominanti intorno a Bakhmut».

Biden è stato accolto da re Carlo

Accoglienza con gli onori militari di fronte al castello di Windsor oggi per Joe Biden, ricevuto con una stretta cordiale da re Carlo III dopo l'incontro di 38 minuti avuto a Downing Street in mattinata con il premier britannico Rishi Sunak alla vigilia del cruciale vertice Nato di Vilnius. Il presidente americano ha compiuto l'ultimo balzo del tragitto fra Londra e la residenza reale fuori città in elicottero, atterrando all'interno del perimetro del parco del castello. Qui ha trovato schierati i reparti in alta uniforme della Royal Guard, con le abituali giubbe rossi e gli alti colbacchi neri. Non si tratta di una visita di Stato, ma il cerimoniale prevede comunque che Biden passi in rassegna alla presenza di Carlo le unità inquadrate in suo onore; oltre all'esecuzione dei due inni nazionali da parte della banda militare. La rigorosa coreografia dell'evento è identica a quello riservata dall'istituzione monarchica a tutti gli altri presidenti in visita informale faccia a faccia col sovrano. L'ultima volta era accaduto per Donald Trump, ricevuto a suo tempo a Buckingham Palace - non senza qualche momento d'imbarazzo rispetto al protocollo - dalla regina Elisabetta II, deceduta l'anno scorso.

Altra gaffe di Biden: "Ehi Sunak, mr. president"

Ennesima gaffe di Joe Biden in un'occasione pubblica, stavolta al debutto di fronte alle telecamere durante il breve vertice con il primo ministro britannico Rishi Sunak in corso a Londra alla vigilia della riunione Nato di Vilnius. Il leader della Casa Bianca, dopo il consueto scambio di saluti iniziale a Downing Street, si è riferito a Sunak indicandolo infatti erroneamente come «signor presidente» («mr president»), titolo che invece spetta a lui stesso. Si è comunque rapidamente corretto con un sorriso, e rivolgendosi direttamente a Sunak gli ha detto: «Ti ho appena demansionato». Poi, con un'altra battuta dall'incerto effetto diplomatico, il presidente Usa è parso quasi voler minimizzare la portata del colloquio con «Rishi»: «Nei prossimi 20 minuti risolveremo i problemi del mondo», ha scherzato.

Usa e Regno Unito fianco a fianco

Usa e Regno Unito restano schierati fianco a fianco come «i due alleati più stretti» in seno all'intero consesso della Nato. Lo ha detto il primo ministro britannico Rishi Sunak al presidente americano Joe Biden a margine dell'incontro a due svoltosi oggi a Londra alla vigilia della partecipazione di entrambi al vertice collettivo Nato di Vilnius. Sunak ha evocato un asse «solido come una roccia» con Washington sulla guerra in Ucraina, come sugli altri dossier geopolitici internazionali. «Io so - ha aggiunto - che entrambi vogliamo fare tutto ciò che serve per rafforzare la sicurezza euro-atlantica».

Il colloquio fra Sunak e Biden è durato in tutto una mezz'oretta, nel rispetto di quanto previsto e programmato. Il corteo presidenziale americano si è poi messo in moto per scortare il leader della Casa Bianca da Downing Street al castello di Windsor, fuori Londra, dove Biden, 80 anni, è atteso da re Carlo III, 74 anni, per un ricevimento e un pranzo. Fra i temi dell'incontro con il sovrano, noto per il suo storico impegno ambientalista, la questione del clima e di un'economia più sostenibile. Temi da discutere alla luce di un forum - presieduto parallelamente oggi a Londra alla presenza di esperti e investitori dei due Paesi dal ministro dell'Energia britannico, Grant Shapps, e da John Kerry, inviato speciale americano per l'emergenza climatica - convocato per cercare di mobilitare nuove risorse in questo ambito da parte del business privato, in aggiunta alle promesse di fondi pubblici ad hoc

Biden va da Sunak: vertice sulla Nato

La guerra in Ucraina e le prospettive del vertice Nato di Vilnius in programma da domani sono al centro di un colloquio in corso in questi minuti a Downing Street fra il primo ministro Rishi Sunak e il presidente americano Joe Biden, giunto a Londra per un vertice di alcune ore con l'alleato britannico: unica tappa prevista prima di proseguire nel pomeriggio per la Lituania. Si tratta del quinto faccia a facci in 5 mesi fra i due leader dei due Paesi che hanno fornito (gli Usa largamente primi, il Regno Unito secondo) il maggior quantitativo di aiuti militari a Kiev per fronteggiare la Russia. Il governo britannico ha sottolineato la volontà di ribadire l'unità d'intenti con Washington su questo fronte «dinanzi a Vladimir Putin». Ma i media notano come non manchino anche elementi di divergenza: dall'annuncio recente americano sulla fornitura di bombe a grappolo all'Ucraina (che il Regno al pari di altri alleati non condivide), alla questione del futuro ingresso di Kiev nella Nato (che Biden rinvia a dopo la fine della guerra e su cui invece Sunak, assieme ai leader di Polonia e Paesi baltici, spinge per un'accelerazione). Dopo Downing Street, il presidente si sposterà al castello di Windsor per essere ricevuto da Carlo III (già incontrato da re ai funerali di Elisabetta II, ma al primo faccia a faccia successivo all'incoronazione solenne di maggio, a cui Biden si fece rappresentare dalla first lady Jill): un ricevimento informale, seppure con gli onori militari di rito, concentrato in questo caso in particolare sul dossier del clima e dello sviluppo di un'economia più sostenibile.

Cremlino non ci sta all'ingresso di Kiev nella Nato

Un ingresso dell'Ucraina nella Nato avrebbe «conseguenze molto, molto negative» e richiederebbe alla Russia una reazione «ferma». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

Attacco di droni su Odessa: 4 morti e 2 feriti

Almeno quattro persone sono morte e altre 25 sono rimaste ferite in seguito a un attacco con droni lanciato la notte scorsa dalle forze russe su Odessa: lo ha reso noto il sindaco della città, Gennady Trukhanov, come riferisce Unian. Nell'attacco, ha precisato , è stato preso di mira il distretto di Peresypsky, dove è scoppiato un incendio in un condominio di 10 piani e diversi altri edifici residenziali sono stati danneggiati, oltre a scuole e asili. Secondo Trukhanov, un uomo è deceduto in ospedale e tre persone sono morte sul colpo: una donna che si trovava nel condominio in fiamme e due persone che si trovavano in strada, vicino all'edificio. Tra i feriti ci sono anche due bambini e una donna incinta.

Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha riconvocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per giovedì 13 luglio 2023 alle 17 a seguito del mancato svolgimento della riunione già stabilita per il 13 giugno 2023. L'ordine del giorno prevede un'informativa aggiornata sulla guerra in Ucraina e sulle altre principali aree di crisi nel mondo; sulle implicazioni della congiuntura internazionale per l'Italia; sulle questioni relative alla gestione dei flussi migratori, nel breve termine e in proiezione futura. Inoltre, il Consiglio affronterà il tema dello stato di efficienza delle Forze armate e del processo di riforma e ammodernamento dello Strumento militare, anche alla luce dei principali programmi di investimento nella difesa e della complessiva politica industriale del Paese. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

Bombardamenti russi nella regione di Sumy

Bombardamenti russi hanno colpito la regione nord orientale ucraina di Sumy, vicino al confine con la Russia. Lo ha denunciato l'amministrazione locale in un post su Telegram. Sono state registrate 11 esplosioni. Ma non ci sono state vittime o danni alle infrastrutture civili. Alla fine di giugno Kiev ha sollecitato i residenti delle zone di confine di Sumy a lasciare le loro case.

Gb: "Alto tasso di mortalità dei russi per cure mediche inadeguate"

L'alto tasso di mortalità tra i soldati russi feriti in Ucraina è causato da cure mediche inadeguate: si potrebbe prevenire fino al 50% dei decessi. lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. La Russia è quasi certamente alle prese con una crisi delle forniture mediche da combattimento dopo aver subito una media di circa 400 vittime al giorno per 17 mesi, si legge nel rapporto pubblicato su Twitter. L'afflusso di vittime militari ha probabilmente compromesso la normale fornitura di alcuni servizi medici civili russi, soprattutto nelle regioni di confine con l' Ucraina, aggiunge Londra. È probabile che fino al 50% delle vittime russe sul campo di battaglia avrebbe potuto essere evitato con un primo soccorso adeguato, sottolineano gli esperti del ministero citando il capo della divisione di addestramento alla medicina da combattimento dell'azienda Kalashnikov. L'evacuazione molto lenta dei feriti, insieme all'uso inappropriato del rozzo laccio emostatico da combattimento in dotazione ai servizi sanitari russi, è una delle principali cause dei decessi e delle amputazioni evitabili, conclude il rapporto.

Zaporizhzhia, bombe sulla regione: 4 civili uccisi

Quattro persone sono state uccise durante un attacco russo alla città di Orikhiv, nella regione di Zaporizhzhia: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Yury Malashko, come riporta Ukrainska Pravda. L'attacco, ha precisato, è avvenuto con una bomba aerea guidata mentre venivano distribuiti aiuti umanitari. «I russi hanno commesso un crimine di guerra nella città in prima linea di Orikhiv - ha scritto Malashko -. Hanno colpito con una bomba aerea guidata durante la distribuzione di aiuti umanitari in un quartiere residenziale. Quattro persone sono morte sul colpo: tre donne di 43, 45 e 47 anni e un uomo di 47 anni».

Esplosioni nella notte in quattro regioni

Esplosioni sono state segnalate nella notte nella città ucraina meridionale di Mykolaiv, capoluogo dell'omonima regione. Lo riportano i media locali aggiungendo che l'allarme antiaereo è scattato anche negli oblast di Kharkiv, Donetsk e Kherson.  Il governatore della regione di Mykolaiv, Vitaliy Kim, ha detto su Telegram che la città è stata bersagliata da missili a lungo raggio S-300 russi. Non sono state segnalate vittime e al momento non si conosce l'entità dei danni causati dall'attacco.

Guerra in Ucraina diretta oggi 10 luglio, doppiata la boa dei 500 giorni dall'aggressione della Russia a Kiev che continua tra minacce nucleari e l'uso di bombe a grappolo vietate in più di 120 paesi per le vittime che causano fra i civili. 

Le minacce nucleari

Mosca potrebbe colpire impianti nucleari nell'Europa orientale se fosse confermato un tentativo d'attacco alla centrale russa di Smolensk con missili Nato, ha minacciato ieri sera il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. «Se verrà confermato un tentativo d'attacco alla centrale nucleare di Smolensk con missili Nato, sarà necessario esaminare uno scenario d'attacco simultaneo della Russia alle centrali ucraine di Pivdennoukrainski, Rivne e Khmelnytskyi, nonché a impianti nucleari nell'Europa dell'Est: non c'è nulla di imbarazzante al riguardo», ha scritto Medvedev sul suo canale Telegram.

Secondo diversi canali social filorussi, truppe ucraine avrebbero cercato di organizzare un attacco missilistico alla centrale nucleare di Smolensk.

Già ieri la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha evocato un incidente nucleare, affermando su Telegram che i leader della Nato dovrebbero discutere della centrale di Zaporizhzhia e non di nuove armi all' Ucraina. «Dopotutto, la stragrande maggioranza dei membri dell'Alleanza si troverà nella zona d'impatto diretto se dovesse accadere qualcosa nello stabilimento», ha scritto la Zakharova.

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA