Gli eroi civili non indossano la divisa ma hanno un luogo spazioso dentro al cuore dove c’è posto per chi è in difficoltà. Gli eroi civili sono persone normali, come normale dovrebbe essere accogliere gli affetti feriti e stracciati da chi ha usato il potere e la violenza al posto dell’amore. Gli eroi civili dovrebbero essere premiati dallo Stato. Purtroppo non è sempre così. Pierfrancesco ed Elisabetta Pangallo sono due eroi civili. Oggi Pierfrancesco non c’è più, stroncato qualche mese fa da una malattia veloce e feroce, e tutto è rimasto sulle spalle minute ma fortissime di Elisabetta. “Tutto” è l’amore da dare ai propri figli e a quelli di Barbara Cicioni, uccisa dal marito Roberto Spaccino, nel 2007 mentre stava aspettando la loro terza figlia, Elena, all’ottavo mese di gravidanza. Un delitto che fece scalpore, che ferì il cuore dell’Umbria anche perché nella prima ricostruzione venne data la responsabilità del delitto a una banda di albanesi che in quel periodo faceva furti nella zona.
La verità, cristallizzata da tre sentenze – ergastolo; ergastolo; ergastolo – era un’altra: l’assassino era il marito di Barbara e padre della bimba che di lì a pochi giorni sarebbe nata.
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«Quella casa era di Barbara e Roberto – spiega il legale della famiglia, l’avvocato Valeriano Tascini – La parte di Barbara che sarebbe dovuta andare al marito è andata ai figli, perché Spaccino è stato considerato indegno. Sulla parte che è stata ereditata da Roberto Spaccino, non è mai stato fatto il passaggio di proprietà nei confronti dei figli. Così l’Agenzia delle Entrate l’ha ipotecata per recuperare le spese che lo Stato ha sostenuto nel processo contro lo stesso Spaccino. Dunque il rischio è che i figli non possano ottenere nulla dalla vendita della casa: l’ipoteca messa dall’agenzia delle entrate è maggiore del valore stesso dell’intera casa». Invece quei ragazzi avrebbero oggi più prima necessità di disporre di un piccolo patrimonio per i loro studi e per il loro futuro. «Quella casa è difficile da vendere perché è inserita nella proprietà degli Spaccino. Con l’ipoteca finirà all’asta e verrà svenduta senza che ai ragazzi possa andare nulla. Oggi il governo sta preparando la legge sugli orfani dei femminicidi, che prevede lo stanziamento di fondi. In questo caso, invece, i ragazzi hanno un piccolo patrimonio ma non ne possono disporre proprio per l’azione dello Stato». Dunque, cosa fare? «La situazione è complessa ma forse interloquendo direttamente con il ministero della Giustizia si potrebbe trovare una soluzione. Diversamente a rimetterci saranno le vittime sopravvissute a una tragedia enorme».