La Nuova Zelanda si prepara a depenalizzare l'aborto, finora considerato un reato. La svolta arriva dalla premier Jacinta Ardern che ha descritto l'interruzione volontaria di gravidanza un servizio sanitario come un altro e ha avviato l'iter legislativo necessario (peraltro appoggiato in modo bipartisan in Parlamento) pur di rimuovere il reato dal Crimes Act, una normativa quadro considerata ormai antiquata che prevede restrizioni dopo le 20 settimane di gravidanza e permette di ricorrere al servizio sanitario nazionale solo in casi estremi, se la vita della donna è in pericolo, il feto presenta malformazioni o in caso di incesto. La legge attuale è in vigore dal 1961.
New York inaugura la nuova politica per la parità, più statue, vie e piazze dedicate ad attrici e scienziate
Il ministro della Giustizia, Andrew Little, ha annunciato in una nota il provvedimento. «L'aborto è l'unica procedura medica che era ancora considerata un reato ed è tempo per cambiare le cose. Abortire in modo sicuro dovrebbe essere un intervento regolato e trattato come una qualsiasi questione sanitaria. Una donna ha il diritto di scegliere cosa fare del suo corpo».
Ragazza down cambia 10 professori, dopo 7 anni di battaglie la madre ottiene il sostegno
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".