Egregio direttore,
ma perché Zingaretti non approfitta dell'intransigenza dei grillini per prendere due piccioni con una fava? Se si vota subito un piccione lo prende assorbendo un po' di voti al M5s ed un altro mettendo in lista i suoi e scalzando i renziani. Se non si vota subito ed il segretario Pd fa da zerbino a Di Maio, farà perdere ulteriori consensi al partito e Calenda e Renzi saranno pronti ad avventarsi sui suoi resti .
Leonardo Agosti
Cadoneghe ( Pd)
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Caro lettore,
non credo che in cuor suo Zingaretti volesse questo governo. Avrebbe davvero preferito andare al voto. Non ha potuto farlo. Per una serie di ragioni. Due sono tutte interne al Partito democratico, una è esterna. La prima: i gruppi parlamentari del Pd, a maggioranza renziana, erano fortemente contrari al voto, ben sapendo che in caso di elezioni anticipate la maggior parte di loro non sarebbe stata rieletta. La seconda ragione: c'è un'area governista dentro il Pd, insofferente per natura all'opposizione, che non aspettava altro che poter rientrare nella stanza dei bottoni e da tempo premeva per aprire un dialogo con M5s.
Infine su Zingaretti si sono riversate le forti pressione di mondi e poteri vicini al Pd che, con un occhio alle ragioni ideali e l'altro alle molte nomine che dovranno essere fatte nei prossimi mesi (senza dimenticare l'elezione del Presidente della repubblica nel 2022), hanno convinto il segretario dem ad evitare lacerazioni dentro il partito, a rinunciare alla strada del voto ed a imboccare quella dell'intesa con M5s, con l'evidente obiettivo di tenere all'opposizione la Lega. Che l'alleanza di governo con i 5stelle non sarà passeggiata di salute, credo che Zingaretti ne sia perfettamente consapevole. E le trattative di questi giorni fanno intuire quanto complicato e faticoso potrà essere il cammino di un possibile esecutivo rosso-giallo. Il problema è il prezzo che il Pd pagherà a questa scelta di governo. Sempre che il governo si faccia, ovviamente.
Ultimo aggiornamento: 13:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA ma perché Zingaretti non approfitta dell'intransigenza dei grillini per prendere due piccioni con una fava? Se si vota subito un piccione lo prende assorbendo un po' di voti al M5s ed un altro mettendo in lista i suoi e scalzando i renziani. Se non si vota subito ed il segretario Pd fa da zerbino a Di Maio, farà perdere ulteriori consensi al partito e Calenda e Renzi saranno pronti ad avventarsi sui suoi resti .
Leonardo Agosti
Cadoneghe ( Pd)
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Caro lettore,
non credo che in cuor suo Zingaretti volesse questo governo. Avrebbe davvero preferito andare al voto. Non ha potuto farlo. Per una serie di ragioni. Due sono tutte interne al Partito democratico, una è esterna. La prima: i gruppi parlamentari del Pd, a maggioranza renziana, erano fortemente contrari al voto, ben sapendo che in caso di elezioni anticipate la maggior parte di loro non sarebbe stata rieletta. La seconda ragione: c'è un'area governista dentro il Pd, insofferente per natura all'opposizione, che non aspettava altro che poter rientrare nella stanza dei bottoni e da tempo premeva per aprire un dialogo con M5s.
Infine su Zingaretti si sono riversate le forti pressione di mondi e poteri vicini al Pd che, con un occhio alle ragioni ideali e l'altro alle molte nomine che dovranno essere fatte nei prossimi mesi (senza dimenticare l'elezione del Presidente della repubblica nel 2022), hanno convinto il segretario dem ad evitare lacerazioni dentro il partito, a rinunciare alla strada del voto ed a imboccare quella dell'intesa con M5s, con l'evidente obiettivo di tenere all'opposizione la Lega. Che l'alleanza di governo con i 5stelle non sarà passeggiata di salute, credo che Zingaretti ne sia perfettamente consapevole. E le trattative di questi giorni fanno intuire quanto complicato e faticoso potrà essere il cammino di un possibile esecutivo rosso-giallo. Il problema è il prezzo che il Pd pagherà a questa scelta di governo. Sempre che il governo si faccia, ovviamente.
