La satira e la libertà di stampa
più sacre delle idee politiche

Venerdì 9 Gennaio 2015
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Caro direttore,

mi sento sconvolta da due cose: dall'orribile massacro di giornalisti e dai media che si difendono dietro il comodo muro della libertà di stampa. La satira deve essere intelligente e non offensiva, vedere tutti i giorni pubblicate prese in giro spesso gratuite darebbe fastidio a tutti, esclusi Berlusconi e i Carabinieri, ormai abituati a convivere con la stupidità del mondo.



Al posto dei terroristi avrei imbrattato di inchiostro tutta la sede del giornale francese, ma chi scherza con il fuoco a volte può anche bruciarsi.




Antonia Detomasi

Udine



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Cara lettrice,

se la libertà di stampa fosse davvero, come lei afferma, un comodo muro dietro cui difendersi, forse i vignettisti, i redattori e il direttore di Charlie Hebdo non sarebbero stati "messi al muro" e trucidati dai terroristi islamici per ciò che hanno scritto e disegnato. I giornalisti e i giornali spesso sbagliano, forse più di quanto dovrebbero.



Ma la libertà di stampa è un muro eretto a garanzia della libertà di tutti, non di una categoria professionale. Per questo va difesa con le unghie e con i denti. A maggior ragione quando contrasta con il nostro sentire, le nostre opinioni o simpatie politiche e culturali. La satira, per essere davvero tale, deve essere intelligente ma soprattutto tagliente e persino indigesta. Pretendere di piegarla al gusto e alle sensibilità di ciascuno, significa snaturarla.



«Dove non arriva la spada della legge, può arrivare la frusta della satira», lo diceva uno scrittore russo oltre un secolo fa. Non dimentichiamolo.
Ultimo aggiornamento: 14:03

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