I filo-Putin? Sono spesso figli dell'antiamericanismo, sentimento sempre diffuso nel nostro Paese

Venerdì 18 Novembre 2022
Putin

Caro direttore,
cosa dobbiamo pensare di tante persone filo-putiniane che per giustificare l' invasione russa dell' Ucraina rifanno tutta la storia e le colpe americane del passato? Non è come voler processare la storia di Roma?


Rolando Ferrarese
Cavarzere


Caro lettore,
innanzitutto dobbiamo rispettare il pensiero e il modo di interpretare il passato e il presente di queste persone. Dopodiché non dobbiamo neppure troppo sorprenderci. Le simpatie filo-Putin sono l'altra faccia della medaglia di un sentimento che ha radici profonde e diffuse a vari livelli nel nostro Paese: l'anti americanismo. È stata a lungo dichiaratamente anti-americana una larga parte della sinistra italiana che vedeva negli Stati Unit la patria del detestato capitalismo e il nemico per eccellenza dell'Urss, terra del socialismo realizzato. Si sono nutriti (e si nutrono) di anti- americanismo alcuni settori del mondo cattolico: non solo gli eredi del pensiero di Dossetti e di La Pira, ma anche i molti che hanno sempre considerato gli Stati Uniti il principale veicolo di diffusione di un modello sociale negativo ispirato al consumismo, al materialismo opulento e all'individualismo sfrenato. Anche il terzomondismo, soprattutto nelle sue correnti più radicali, ha contribuito ad alimentare (non sempre a torto, in verità) talune pulsioni anti-americane. Infine, per evidenti ragioni storiche, lo zio Sam non ha mai raccolto grandi simpatie neppure nella destra post fascista italiana, su cui gravava il peso della memoria della guerra (persa) e della Liberazione. Tutti questi sentimenti che hanno percorso nei decenni la società italiana, si sono coagulati e sono riemersi in modo trasversale con maggior forza ed evidenza in questi mesi, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, alimentando le posizioni filo-putiniane e filo-russe. Sia chiaro: la storia recente degli Stati Uniti è costellata di errori e di clamorose scelte sbagliate di politica internazionale. L'America è, insieme, terra di grandi conquiste e di enormi contraddizioni. Ma continua ad essere un grande e straordinario paese libero nonchè il punto di riferimento della comunità democratica mondiale. Ed è singolare che l'Italia sia da un lato il Paese occidentale che forse più si è fatto contaminare dagli stili di vita, dagli schemi culturali e linguistici made in Usa e, dall'altro, quello che, in vari settori sociali, coltiva le maggiori ostilità, diffidenze e pregiudizi verso quella nazione. Sino a individuare in essa il Nemico per definizione e a far preferire agli Stati Uniti una dittatura autocratica e spietata come quella della Russia di Putin agli Stati Uniti.
 

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