Perché un uomo può "farsi soggiogare" dalle passioni e una donna no? Se finisce male, l'unico colpevole è lui

Giovedì 28 Dicembre 2023

Caro direttore,
appare verosimile che Vanessa abbia pagato caro i suoi errori - secondo l'attuale metro vigente di moralità comune - con una pena estrema, bestiale, inumana. Bisogna altresì realizzare che Vanessa era celibe, certo una ragazza madre, libera di fare scelte a lei gradite, certo delle tendenze "sentimentali" che usava e gettava e da cui poi, veniva sottoposta a pratiche di stalking: due casi sotto indagine. Tanti altri particolari della vicenda sono indagabili. Noi spettatori assistiamo ad un caso estremo e drammatico di vita che, comunque sia, porta esperienza a tutti, specie ai giovani, specie alle coppie nuove e non più giovani. Bisogna parlarne dentro ed esprimersi. Forse questa potrebbe essere la vera eredità lasciataci Vanessa, ovvero non lasciare soggiogare la propria vita dalle impulsività delle passioni "sentimentali" e poco, molto poco affettive. Possono trasformarsi in tranelli terribili.

Paola Vettore
Padova


Cara lettrice,
lei ha ragione: farsi trascinare dagli impulsi e dalle passioni può essere rischioso.

Ma è colpa di Vanessa se due uomini con cui ha avuto relazioni, una volta concluso il rapporto, non hanno accettato questa realtà e l'hanno minacciata e molestata e uno dei due l'ha poi uccisa a coltellate? Se abbiamo dovuto raccontare questo nuovo femminicidio, la responsabilità va ricercata nelle passioni di Vanessa, nei suoi "errori" e non nella bestialità degli uomini che ne hanno fatto una loro vittima, solo perché lei aveva fatto una scelta diversa da quella che loro avrebbero preteso? E se al posto di Vanessa ci fosse stato un uomo, varrebbe la stessa severità di giudizio? O a un maschio è consentito farsi "soggiogare dalle passioni", mentre una donna non può e non deve farlo e se lo fa deve sapere quel che rischia? Anzi deve mettere nel conto che potrebbe anche dover pagare "una pena". (uso non casualmente in termine che ha utilizzato lei) estrema e inumana? Non mi fraintenda: non mi sfugge il senso del suo ragionamento e del suo consiglio a stare in guardia e a non cadere in tranelli terribili. Ma di fronte a tante donne uccise (o perseguitate) da uomini violenti non possiamo e non dobbiamo far passare il messaggio che, in fondo, la colpa, qualche volta, è anche loro, delle vittime. Dei loro comportamenti poco accorti, troppo impulsivi e passionali. Vanessa, come le altre donne uccise, voleva poter scegliere come vivere. Ha invece incontrato sulla sua strada un uomo che non era intenzionato a consentirglielo e che per questo l'ha ammazzata. L'unico colpevole è lui.

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