A Rovigo "tutti colpevoli, così nessuno è colpevole" Ma non insegnano a fare i conti con i propri errori

Domenica 25 Giugno 2023
A Rovigo "tutti colpevoli, così nessuno è colpevole" Ma non insegnano a fare i conti con i propri errori

Caro Direttore,
la vicenda dei ragazzi che, in una scuola di Rovigo, hanno impallinato un'insegnante, ha destato un discreto interesse ma non troppo, non tanto da disturbare troppo una certa idea di società dove le colpe, la responsabilità non sono più individuali ma vengono regolarmente "spalmate" a mò di morbida cioccolata. Mi sembra utile ricordare alcuni passi salienti della suddetta operazione di spalmatura: mi piace, si fa per dire, ricordare la filippica oscena della signora Littizzetto nella quale l'unico scopo evidente era quello di dimostrare che, nel caso in esame, la colpa non è del ragazzo che ha deliberatamente impallinato l'insegnante, ne' dei suoi genitori che NON si sono precipitati a scusarsi con l'insegnante, ne' dei compagni che hanno filmato e riso della prode impresa, no la colpa è dell'insegnante che non sa fare il suo mestiere. Tutto questo ha una genesi precisa nel "collettivismo" delle responsabilità che ha preso forma nelle noiosissime assemblee studentesche infarcite di" cccioè" e dove i famosi "quattro amici al bar di Gino Paoli dettavano legge, salvo poi accasarsi senza difficoltà con l'aiuto di paparino.
Diego Parolo


Caro lettore,
la vergognosa e grottesca vicenda della professoressa di Rovigo impallinata dai suoi studenti ritenuti comunque degni, dai colleghi della stessa insegnante, di ottenere un bel 9 in condotta, racconta molto delle dinamiche e delle miserie, individuali e collettive, della nostra società.

E ci ricorda come la fuga dalle responsabilità individuali sia uno degli sport più praticati. Ad ogni livello. L'attitudine ad assolverci, trasferendo sugli altri e ancor meglio sul sistema, la causa principale di ciò che è accaduto, è sempre più diffusa. In fondo di chi è la colpa se alcuni studenti sparano e colpiscono con una pistola ad aria compressa in aula la loro insegnante e immortalano la loro impresa in un video? Ma è ovvio: del sistema scolastico che non educa più i ragazzi come una volta. Loro poverini che colpa ne hanno? E i genitori che non hanno insegnato ai propri figli le regole basilari dell'educazione e del rispetto? Vittime anche loro, ovviamente incolpevoli, di una società onnivora, senza valori e senza punti di riferimento. E gli insegnanti che hanno omaggiato di un 9 in condotta i protagonisti del video "spara alla tua prof"? Ma anche loro, che potevano fare, il sistema è questo, le regole non le hanno inventate loro. E poi è il consiglio di classe che decide, un organismo collettivo, non chiedete conto a ciascuno delle sue scelte. Non si può e non si deve. Il risultato di questo forma di generale autoassoluzione è ciò che abbiamo sotto gli occhi. A Rovigo ma anche in molte altre situazioni. Tutti siamo colpevoli, nessuno quindi è colpevole. Il libero arbitrio, il diritto e il dovere di scegliere, di dire sì e di dire no e di assumersi le proprie personali responsabilità come genitori, come studenti, come professori, come cittadini scompare. Si annulla, per convenienza, per trovare un'onorevole via d'uscita, per vigliaccheria. Insomma per non fare i conti con se stessi e con i propri errori. Che è sempre la cosa più difficile. Ma "la vita è la somma di tutte le nostre scelte", come ha scritto Albert Camus. Dovremmo ricordacelo più spesso.

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