Egregio direttore,
aumentano coloro che chiedono di rinunciare ai presepi e al crocefisso ovunque, a cos'altro nel nostro paese si deve rinunciare ancora , per non offendere soprattutto i musulmani? Rinunciamo alle colombe pasquali sostituendole con il cous cous e al posto delle campane ci mettiamo i muezzin. In nome di una fratellanza, che per la verità appare assai difficile, cos'altro si deve fare, non si sta forse esagerando un po’ troppo?
Ugo Doci
Mestre
Caro lettore,
sì decisamente stiamo esagerando. E dovrebbe anche far riflettere che ad innescare polemiche, a mettere in discussione tradizioni o a cancellare presepi, più che immigrati di diverso religione islamica o di altro credo, sono cittadini italiani che, per un malinteso concetto di libertà, ritengono, magari in buona fede, di ergersi a garanti degli altrui (presunti) diritti. In realtà, con i loro comportamenti ipocriti e fintamente democratici, finiscono per alimentare tensioni che nuocciono ai veri processi di integrazione ed esasperano le differenze invece di contribuire alla loro comprensione. Purtroppo siamo tutti vittime delle infinite trappole dei profeti del politicamente corretto. Al contrario, la nostra società, proprio di fronte ai grandi cambiamenti che la investono, avrebbe bisogno di sfuggire dall'uniformità conformista, di non mortificare le diversità ma di accettarle e abituarsi a convivere con esse. A cominciare anche dal presepe.
aumentano coloro che chiedono di rinunciare ai presepi e al crocefisso ovunque, a cos'altro nel nostro paese si deve rinunciare ancora , per non offendere soprattutto i musulmani? Rinunciamo alle colombe pasquali sostituendole con il cous cous e al posto delle campane ci mettiamo i muezzin. In nome di una fratellanza, che per la verità appare assai difficile, cos'altro si deve fare, non si sta forse esagerando un po’ troppo?
Ugo Doci
Mestre
Caro lettore,
sì decisamente stiamo esagerando. E dovrebbe anche far riflettere che ad innescare polemiche, a mettere in discussione tradizioni o a cancellare presepi, più che immigrati di diverso religione islamica o di altro credo, sono cittadini italiani che, per un malinteso concetto di libertà, ritengono, magari in buona fede, di ergersi a garanti degli altrui (presunti) diritti. In realtà, con i loro comportamenti ipocriti e fintamente democratici, finiscono per alimentare tensioni che nuocciono ai veri processi di integrazione ed esasperano le differenze invece di contribuire alla loro comprensione. Purtroppo siamo tutti vittime delle infinite trappole dei profeti del politicamente corretto. Al contrario, la nostra società, proprio di fronte ai grandi cambiamenti che la investono, avrebbe bisogno di sfuggire dall'uniformità conformista, di non mortificare le diversità ma di accettarle e abituarsi a convivere con esse. A cominciare anche dal presepe.