Piccola idea per il 2020: dedicare una via alla memoria di Giorgio Ambrosoli

Martedì 24 Dicembre 2019
3
Caro Direttore
la Rai nei giorni scorsi ha proposto una nuova docu-fiction sulla vicenda di Giorgio Ambrosoli, un uomo che ha pagato con la vita il suo impegno come Commissario liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. Consultando i siti specializzati, ho appurato che, salvo errori, poche città capoluogo del Veneto hanno dedicato una strada o una piazza ad Ambrosoli. Sono passati esattamente 40 anni da quel efferato delitto e l'Italia dovrebbe ricordare di più e meglio questo eroe civile. Ci pensino i Sindaci del nostro Veneto a dedicare una strada del proprio Comune a questo martire della nostra storia. Sarebbe una bella lezione di educazione civica, anche per tutti i nostri giovani.

Ivana Gobbo

Cara lettrice,
lei si sorprende che in un Paese che per anni ha lottizzato anche i nomi delle vie e delle piazze (una strada a Togliatti, una a De Gasperi, una a Turati...), poche città, anche nel Veneto, abbiano dedicato una via a Giorgio Ambrosoli? Io mi sorprendo molto meno. Perché ricordo che ai funerali del liquidatore della Banca Privata italiana, non presenziò nessuna autorità politica e pubblica, con l'eccezione del governatore della Banca d'Italia, Paolo Baffi. E rammento anche bene che uno degli esponenti di punta di quella classe politica che oggi in tanti rimpiangono, parlo di Giulio Andreotti, a proposito dell'assassinio di Ambrosoli disse che in fondo «se l'era andata a cercare». Il punto credo stia proprio qui. Giorgio Ambrosoli ha pagato, ieri con la morte, oggi con un'inadeguata riconoscenza da parte del suo Paese, la sua diversità e la sua coerenza. Ambrosoli era un avvocato dalle simpatie politiche un po' controcorrente: di formazione cattolica ma anche convinto monarchico. E già questo forse non gli garantì una corrente di simpatia da parte di alcuni ambienti. Ma soprattutto l'avvocato milanese ucciso l'11 luglio 1979 da un sicario della mafia, William Joseph Arricò, ha avuto secondo molti il torto, - in realtà si deve parlare di straordinario coraggio - di scoperchiare, dichiarando il fallimento della Banca privata italiana di Michele Sindona, un intreccio losco e criminale che univa finanza e mafia a pezzi di potere politico ed ambienti vaticani ( Paul Marcinkus). Ambrosoli, per rispetto del suo lavoro e della sua idea di impegno civile, non si è consapevolmente piegato alle minacce che aveva ricevuto, ben sapendo a cosa poteva andare incontro. Per una certa cultura, ancora presente nel nostro Paese, questo significa essersela «andata a cercare». Ecco perché in molti hanno preferito dimenticare Ambrosoli. Ecco perché ancora poiché vie e piazze in Italia sono intitolate a questo valoroso italiano. Ed ecco perché condivido e sottoscrivo la sua proposta: sarebbe un bel segnale se nel 2020 che sta per iniziare tanti comuni picccoli e grandi dedicassero una via a Giorgio Ambrosoli.

Ps : tanti auguri a tutti i lettori e grazie per l'interesse e l'attenzione con cui seguite il nostro lavoro.
Ultimo aggiornamento: 13:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci