Quella borseggiatrice libera di farla franca: quando i lodevoli intenti peggiorano la situazione

Domenica 12 Febbraio 2023

Egregio direttore,
mi aiuti a capire: come leggo nell'articolo sulla storica borseggiatrice di Venezia, questa signora ha un lungo curriculum alle spalle, ma era comunque libera di reiterare il reato. Questa volta possiamo dare la colpa alla riforma Cartabia, giustamente, ma le innumerevoli volte precedenti?
Antonio Casagrande
PS: un plauso ai bravissimi e meritevoli avvocati di questi personaggi.


Caro lettore,
non so se sarò in grado di aiutarla a capire perché ci sono troppe cose nel nostro sistema giudiziario e di prevenzione che sfuggono alla comprensione di noi cittadini.

E talvolta anche al buon senso. Diciamo che se la nostra borseggiatrice seriale, nonostante il suo ricco curriculum di malfattrice, era libera di scorrazzare per le calli e i campi di Venezia e di compiere i suoi furti, non è certamente colpa della riforma Cartabia, bensì di un sistema normativo che rende spesso molto incerta la certezza della pena. Detto in altre parole: un insieme di regole che consente a tanti malviventi di farla franca, di continuare ad essere liberi e di potersi dedicare impunemente alle loro malefatte. La legge Cartabia, nell'intento (lodevole sulla carta) di alleggerire il lavoro di giudici e tribunali, ha di fatto peggiorato la situazione. Perché, in assenza di denuncia da parte delle vittime del furto (due turisti inglesi a cui era stato rubato il trolley e che nel frattempo erano ritornati nel loro Paese), la borseggiatrice non è solo tornata in libertà ma è stata addirittura assolta. Insomma per la legge italiana non ha commesso un reato. Può sembrare paradossale ma è così.

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