Gli errori di Netanyahu sono molti ed evidenti, ma non si possono confondere carnefici e vittime

Giovedì 14 Dicembre 2023

Caro direttore,
orrore a Gaza. All'Onu gli Stati Uniti mettono il veto a una tregua umanitaria a Gaza. Netanyahu: il più grande antisemita. Biden il mandante dei prossimi attentati islamici. Possiamo dirlo?

Natale Trevisan


Caro lettore,
in qualche altro Paese è più difficile e pure pericoloso, ma qui possiamo dire e pensare tutto.

Basta non farsi annebbiare dalle proprie assolute convinzioni e non addossare sempre e comunque ogni responsabilità a coloro di cui non condividiamo scelte ed opinioni. Le responsabilità politiche del premier israeliano Netanyahu sono molte ed è forte il sospetto che stia giocando, non da ora, una partita per la sua sopravvivenza politica prima che per la difesa del suo Paese. Tuttavia definirlo come fa lei, il più grande antisemita, mi sembra quantomai esagerato. Certamente più antisemiti di lui sono i terroristi di Hamas, e i loro sostenitori, che il 7 ottobre scorso hanno ucciso, violentato, fatto a pezzi e preso in ostaggio centinaia di uomini e donne che avevano un'unica colpa: quella di essere ebrei. Ma di questo orrore, che è all'origine dell'attuale crisi e degli scontri militari nella Striscia di Gaza, mi pare che una parte dell'opinione pubblica sembra essersi già rapidamente dimenticata o, per comoda ipocrisia, preferisca fingere che non sia mai accaduto. Quanto a Biden, la sua politica estera è tutt'altro che immune da errori e incertezze, ma se c'è qualcuno che può fermare o convincere Netanyahu a cambiare strategia, questo è proprio il capo della Casa Bianca. L'avvertimento che Biden ha lanciato ieri al leader israeliano («Sta perdendo il consenso del mondo, cambi governo») va esattamente in questa direzione. E se il pericolo di una recrudescenza in Occidente di attentati islamici, lanciato anche dall'Fbi, non va assolutamente sottovalutato, i mandanti non stanno certamente né vanno cercati a Washington, ma in ben note capitali arabe e musulmane. Alcune delle quali finanziano da sempre Hamas e hanno anche fornito supporto operativo si terroristi per l'attacco del 7 ottobre contro gli israeliani. Vede caro lettore, si può dire e pensare tutto. Ma bisognerebbe almeno evitare di confondere vittime e carnefici. O almeno amici e nemici. Soprattutto quando in gioco c'è qualcosa che va oltre il pur importante di una Striscia o di un pezzo di territorio.

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