La guerra del grano (ucraino), i veri interessi di Putin e l'importanza di dare e riportare notizie precise

Giovedì 20 Luglio 2023

Egregio Direttore,
da giorni si parla dell'accordo del grano Russia Ucraina, saltato perché, secondo la versione univoca occidentale, la Russia è spietata e immorale e se ne frega se affamerà i paesi africani facendo morire migliaia/milioni di bambini che da quel grano dipendono. Poi esce il report di Sandro Puglisi che rivela che solo il 3% (il 3%!!) di quel grano è arrivato ai paesi poveri, il resto se lo sono accaparrati i paesi ricchi, Italia compresa. Quindi di che cosa stiamo parlando? Non si vergognano i mentitori seriali nel continuare a promuovere solo falsità a senso unico? È etico e morale mentire sapendo di mentire pur di prevalere? Questi comportamenti si ritorcono contro la credibilità delle democrazie occidentali , peraltro ormai molto scarsa tra la gente comune.

Luigi Gentilini


Caro lettore,
lei ci richiama giustamente alla precisione e alla veridicità delle notizie.

Ma nella sua lettera afferma che secondo un report di tale Sandro Puglisi solo il 3% del grano ucraino va ai paesi poveri, mentre il resto, ossia il 97%, se lo sono preso tutto i paesi ricchi. In realtà il report è di Oxfam, una ong che opera da decenni contro la fame nel mondo. E il documento di Oxfam afferma che: "Fino ad oggi l'80% (e non il 97% ndr) dell'export di grano passato attraverso il Mar Nero se lo sono accaparrato i paesi più ricchi, mentre gli Stati a un passo della carestia come Sudan o Somalia è andato appena il 3%". Come vede in una sola riga, per sostenere le sue tesi, lei è incorso in una imprecisione (la fonte) e in una falsa notizia: perché tra l'80% e il 97% c'è, come capirà, una bella differenza, visto che parliamo di tonnellate di cereali e di beni primari. Detto ciò, mi sembra evidente che la guerra del grano sia stata scatenata da Putin non per colpire i paesi più poveri (di cui a pochi interessa davvero qualcosa), ma quelli più ricchi con l'obiettivo di far salire ulteriormente l'inflazione, già elevata in questa periodo, in particolare in Europa. Cioè per mettere in difficoltà le nostre economie e incidere sui nostri portafogli. Putin ci aveva già provato con il gas, ora gioca la carta del grano. Con una non lieve differenza: in questo caso non usa una materia prima prodotta in Russia e dalla Russia, ma una risorsa prodotta in un altro Paese, l'Ucraina appunto, che lui ha (illegittimamente) invaso. Decida ciascuno se questa sia una strategia spietata e immorale. Certamente è un fatto.

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