Subalterni, intontiti, incapaci di riflettere. Ma perché alcuni elettori si sentono superiori agli altri?

Mercoledì 29 Maggio 2019
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Caro direttore, 
l'indiscutibile vittoria della Lega nella recente tornata elettorale si può riassumere così: paròni a casa nostra, isolati in Europa. Abbiamo infatti votato, e con entusiasmo, un connazionale ed un partito che ci hanno derubato convincendoci del contrario, che usano la fede e la religione come fossero abiti da indossare al bisogno e gettare al cambio di stagione, che hanno approcciato i problemi dell'Italia trasformandoli in emergenze, pur di non risolverli , e che hanno coccolato ed enfatizzato paure e fobie di cittadini intontiti da trasmissioni trash dove l'urlo rabbioso ed il pianto isterico obnubilano ogni possibilità di ragionare con serenità. 
Eppure di questo c'è un disperato bisogno, di serenità e di ragionamento perché scegliere l'isolamento come si è voluto fare alleandosi con ogni estremismo europeo non produrrà alcun frutto beneficio per noi. 
Certo, la politica è da sempre l'arte del possibile ma qui stiamo rischiando assai e non ce lo possiamo proprio permettere perché dei soldini dell'Europa ne abbiamo un'assoluta necessità come pure di costruire alleanze e compromessi che dirottino qui il più gran numero di fondi. E l'autonomia? Suvvia, siamo seri! L'autonomia, dopo qualche schermaglia di rito, sarà accantonata perché è comunque un argomento pesante spendibile fruttuosamente nel prossime tornate elettorali, la più vicina quella delle regionali del 2020. Buon lavoro a tutti gli eletti perché è ancora il tempo dell'appello sturziano agli uomini liberi e forti che rinsaldino un'Europa sfilacciata e stanca richiamandosi ai suoi padri fondatori.

Vittore Trabucco
Treviso


Caro lettore, 
l'altro ieri un celebre giornalista ha definito classi subalterne quei cittadini che domenica hanno votato per la Lega di Matteo Salvini e per i partiti cosiddetti sovranisti. Lei si limita a etichettarli come intontiti, incapaci di ragionare con serenità e inconsapevoli di essere stati derubati. Naturalmente ciascuno è libero di avere e sostenere le proprie idee. Ma mi chiedo e le chiedo: chi la pensa diversamente non avrebbe diritto a un maggiore rispetto e a non essere considerato un cittadino di serie B solo perché sulla scheda elettorale ha messo una croce su un simbolo differente da quello scelto da lei e da altri? Ci rifletta. Troppo spesso chi si ritiene sempre dalla parte della verità e del giusto, chi pensa di rappresentare l'Italia migliore, si ritrova poi smentito dalle urne e sconfitto dagli elettori. Non deve essere un caso.
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