Anche gli scienziati sbagliano ed è ingiusto crocifiggerli, ma almeno abbiano l'onestà e l'umiltà di chiedere scusa

Giovedì 27 Maggio 2021
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Caro direttore,
finalmente questo maledetto virus sembra intenzionato a lasciarci un po' in pace. Sarà merito, come credo dei vaccini o di altro, non lo so. Ma i dati che ci arrivano da tutta Italia ci dicono che il Covid arretra: meno contagi, meno malati e finalmente anche meno morti. E insieme a tutto questo anche una soddisfazione in più, almeno per me: quella di non vedere più a tutti le ore ogni giorno i virologi profeti di sventure. Non faccio i nomi, li conosciamo tutti. Ma erano coloro che avevano previsto in queste settimane centinaia di morti per asfissia al giorno. Che, con supponenza, avevano bacchettato ruvidamente il Presidente del Consiglio quando, a proposito delle prime aperture, aveva parlato di rischio calcolato . Ecco sono improvvisamente scomparsi. In tv non si vedono quasi più. Sono ritornati forse nei loro studi e nei loro laboratori. Ovviamente resteranno convinti di aver ragione. Come sempre. Anche se la realtà dice il contrario.

Piero Setten
Treviso


Caro lettore,
capisco il suo punto di vista.

Ma in questa lunga lotta contro il Covid, un virus infido e per tanti aspetti ancora oggi misterioso, gli errori commessi sono stati tanti, da parte di tutti. Qualcuno ha dimenticato per caso che, all'inizio della pandemia, fior di esperti ci spiegavano che le mascherine non erano del tutto utili? Ci siamo scordati le violente polemiche e le accuse di razzismo che scatenò la proposta, del tutto ovvia vista con gli occhi di oggi, di mettere in isolamento chi tornava dalla Cina? Abbiamo cancellato dalla memoria la ruvida opposizione che suscitò in una prima fase l'ipotesi di lockdown da parte di settori della nostra imprenditoria? Fermiamoci qui. È stato un anno difficile e complesso. Tutti hanno dovuto imparare a confrontarsi e a fare conti con una realtà in larga parte sconosciuta e dagli imprevedibili effetti sanitari, sociali ed economici. Le analisi sbagliate o rivelatasi del tutto approssimative sono state numerose. Anche da parte dei cosiddetti esperti. Ma sarebbe sbagliato crocifiggerli per questo: errare è umano. Basterebbe però che tutti avessero poi l'onestà intellettuale e l'umiltà di ammetterlo e, se necessario, scusarsi o, almeno, spiegare le ragioni delle proprie erronee previsioni. Purtroppo non ci sembra che questo, in molti casi, sia accaduto. Anche nelle ultime settimane abbiamo visto e sentito scienziati preconizzare a cuor leggero stragi e catastrofi: ospedali di nuovo vicini al collasso e centinaia di morti al giorno. Per fortuna sbagliavano. E in qualche caso anche in modo clamoroso. Nessuno di loro si è però scusato. Speriamo almeno che, quanto è accaduto, serva loro da lezione. Anche se sono professori hanno più di qualcosa da imparare. Almeno nell'uso delle parole e nella gestione del loro ego.

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