Il Covid uccide soprattutto persone molto anziane e già sofferenti: è vero. Ma cosa cambia?

Giovedì 12 Novembre 2020
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Egregio direttore,
le scrivo anche se so non servirà a nulla per il fatto che anche lei come tutti gli organi di stampa dovete assecondare questa dittatura sanitaria che non ha oramai limiti per derogare e comprimere le libertà costituzionali. Ebbene oggi ho pensato di acquistare il suo giornale a fronte la locandina che parlava di 12 morti. Poi ho letto che l'età media di costoro era di 85 anni e tutti avevano diverse patologie. A 64 anni non ho parole per giudicare come assolute fake news queste notizie. Mi chiedo: non vi vergognate di allarmare la gente in questo modo... oltre gli 80 anni la vita è tutta regalata, ancora di più se una persona a quell'età sta male. Finiamola di esorcizzare la morte, ne va della vita dei giovani e della società tutta. Purtroppo so già che il lockdown ci aspetta senza che nessuno possa impedirlo. Purtroppo non c'è speranza alcuna a tornare alla normalità come prima con la quale ogni problema sarebbe risolto. Ne andrebbe il guadagno smisurato delle case farmaceutiche per mascherine tamponi e soprattutto vaccini.


Avv. Roberto Veroi
Treviso


Caro lettore,
proprio perché questo giornale non è asservito a nessun pensiero dominante e non deve assecondare alcun dittatore, sanitario o meno, pubblico la sua lettera.

E rispondo subito, senza tanti giri di parole, alla sua domanda: no, non ci vergogniamo. Non ne abbiamo ragione. Per una ragione molto semplice. Perché tra di noi e lei c'è una fondamentale e decisiva differenza: per noi la morte di qualsiasi persona è un dolore e una perdita, indipendentemente dall'età. Dal suo scritto traspare un'idea che francamente fa rabbrividire. Secondo lei poiché il Covid provoca la morte soprattutto di uomini e donne in età avanzata, di ultraottantenni quasi sempre già con altre patologie, non dovrebbe essere considerato un problema di tutti? E parlare della morte di queste persone sarebbe, come lei afferma con troppa superficialità, una fake news? Lei è libero di pensare ciò che vuole. Noi non abbiamo mai assecondato gli allarmismi e cercato anzi di spiegare nel loro significato, non solo numerico, i dati della pandemia. Siamo anche perfettamente consapevoli che in questo momento, per tutti noi, esiste un problema di limitazione delle libertà personali che non va affatto sottovalutato. E sappiamo infine molto bene, anche perché come ha potuto constatare lo scriviamo, che le vittime del Covid sono soprattutto - anche se non solo - persone avanti negli anni e spesso già sofferenti. Ma continuiamo a pensare che la salute e la vita delle persone siano un valore. A qualsiasi età.

Ultimo aggiornamento: 15:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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