Egregio direttore,
i sistemi democratici di fronte alla pandemia non funzionano più. Se fosse una giusta democrazia il problema non sussisterebbe, ovvero se i diritti di ciascuno si armonizzassero con quelli degli altri, senza soverchiarli. Il problema è che nel tempo si è sempre più affermato il principio della totale libertà individuale, senza tener conto degli effetti privativi nei confronti degli altri. Questa situazione si è progressivamente affermata per la rarefazione di controlli da parte dello stato, che, se si attivano, allora èstato di polizia. Non solo, ma questa mancanza di controlli ha nel tempo esteso il concetto personale di libertà individuale. Alcuni ritengono di essere liberi di porre in essere azioni(anche illegali) che non siano sanzionate: si sono assegnati un secondo tipo di libertà. Dall'evadere il fisco ad andare in bicicletta in zone pedonali o a non indossare-di questi tempi-la mascherina. La pandemia ha indotto le autorità a limitare (per ragioni che per verità non mi paiono sempre adeguate, ma che accetto)alcune libertà individuali. E allora scoppia la rabbia e l'irritazione. E' evidente che in caso di pandemia funzionano meglio i regimi totalitari (vedi Cina). Ma questo non è un merito delle dittature. È invece un evidente demerito della democrazia così come è oggi interpretata.
Luciano Lanza
Caro lettore,
come ogni virus anche il Covid colpisce più facilmente gli organismi deboli e la democrazia occidentale, già da qualche tempo, non vive la migliore delle sue stagioni.