Caro direttore,
ho novant'anni, ho vissuto l'ultima guerra e non avrei mai pensato di finire la mia vita in un periodo ancor più difficile. Stiamo subendo il Coronavirus, le chiusure dei negozi e dei bar alle 18, già tutto questo è triste, ma la cosa più grave è che le persone stanno diventando più aride, più isolate, più diffidenti. Come far fronte e migliorare questa situazione? Io mi rifugio nella preghiera, cerco di avere sempre pensieri positivi, cosa difficile... I giornali e la televisione dovrebbero almeno dare una buona notizia ogni tanto. Abbiamo bisogno di sperare in un mondo migliore. Questo vivere tra la gente con la mascherina ci rende simili ai ladri, sospettosi e paurosi di essere contagiati. Speriamo che questo triste periodo finisca presto, siamo colpevoli di tanti mali, ma non meritiamo un castigo così duro. Impariamo ad ascoltare anche la Sapienza di Dio.
Evi Spero
Venezia Lido
Caro lettore,
credo che il suo stato d'animo sia condiviso da molte persone.
È vero come lei scrive: quelli che stiamo vivendo sono tempi difficili, densi di angoscia e di incertezze. Ma chi come lei ha attraversato un tratto di storia così lungo e così tormentato, sa anche che abbiamo la forza di risollevarci. Sa che possiamo e dobbiamo pensare positivo. Non è facile, lo sappiamo. Ma se riesce a farlo lei, perchè non dobbiamo riuscire a farlo anche noi?