Droga e opere d'arte, arrestato ad Amsterdam il "Banksy" di Terracina

Venerdì 13 Maggio 2022 di Elena Ganelli
Droga e opere d'arte, arrestato ad Amsterdam il "Banksy" di Terracina

Conosciuto in Italia e all'estero come mercante d'arte specializzato nelle opere di Banksy in realtà Andrea Deiana, 41enne originario di Terracina, è ritenuto un «importantissimo broker internazionale di stupefacenti in grado di organizzare forniture per centinaia di chili» ed è tra le 31 persone colpite da ordinanza di custodia cautelare nell'ambito di una mega operazione portata a termine ieri dalla Squadra mobile di Milano e coordinata dalla Dda lombarda.

Un'indagine partita a settembre 2019 con l'individuazione di una cellula di trafficanti milanesi, riconducibile a due imprenditori nel campo della ristorazione, dalla quale si è risaliti al broker internazionale della droga Deiana appunto co-titolare di una galleria d'arte moderna a Amsterdam - con collegamenti diretti con referenti della criminalità organizzata campana, pugliese e albanese: gli investigatori ipotizzano l'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di ingenti quantitativi di stupefacenti e con forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco di gruppi criminali italiani.

L'operazione ha visto impegnati quasi duecento agenti, che hanno effettuato quasi 50 perquisizioni, oltre ai sequestri di conti correnti di due aziende di logistica e trasporti lombarde.

Inoltre è stata eseguita una rogatoria e posta sotto sequestro la galleria d'arte contemporanea ART3035 Gallery, in pieno centro ad Amsterdam, ritenuta il luogo per riciclare parte dei proventi del narcotraffico accumulati da Deiana, titolare attraverso vendite fittizie di opere di famosi esponenti del mondo della street art, da IABO a Raul33, Tony Gallo, Alice Pasquini e Laurina Paperina.

Secondo il giudice per le indagini preliminari dall'esame di articoli e locandine rinvenute sul web l'inchiesta si è concentrata sulla figura dell'imprenditore d'arte non solo perché l'uomo, privo di utili redditi dichiarati in Italia, nel 2018 dal nulla ha avviato la galleria d'arte, ma anche per le opere e gli artisti da lui trattati. In alcune delle intercettazioni dei colloqui via chat tra gli indagati Deiana il cui nickname era Banksy emerge come al broker era «venuto in mente di utilizzare l'attività di un'altra persona per bonificare 20mila euro e una scusa per giustificare quella movimentazione era da ricondurre all'acquisto di un quadro di Banksy. Ho un accordo con amici a Napoli dice Deiana - e si offendono se mi metto a lavorare con altri con la coca». Secondo gli investigatori il 41enne di Terracina avrebbe intrattenuto stretti rapporti con un esponente di spicco della camorra, Raffaele Imperiale tanto da «aver contribuito a garantire la sua latitanza in Europa, e di averlo addirittura scortato nella fuga da Kiev a Dubai».
 

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