Soffiano sempre di più venti di guerra nell'Europa dell'Est per le tensioni Kiev-Mosca. E sono sempre di più gli Stati che esortano i propri cittadini a lasciare l'Ucraina il prima possibile per il rischio di una guerra.
Un attacco da parte degli oltre 100.000 soldati russi, attualmente sistemati al confine est dell' Ucraina, "potrebbe verificarsi da un giorno all'altro", ha detto Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca a Washington. Respingendo la speculazione secondo cui il Cremlino non avrebbe mai innescato la crisi mentre le Olimpiadi di Pechino sono ancora in corso, Sullivan ha affermato che un simile attacco "potrebbe verificarsi" prima della fine dei Giochi, prevista per il 20 febbraio e ha chiarito che gli Stati Uniti si stanno preparando al peggio, compreso un "rapido assalto" alla capitale Kiev.
Ma perché Mosca vuole invadere l'Ucraina? Dalla fine della guerra fredda, la Nato si è espansa verso Est, accogliendo 14 nuovi Paesi, inclusi quelli dell’ex Patto di Varsavia e le tre nazioni baltiche, che un tempo facevano parte dell’Unione Sovietica. In ottica russa, questo spostamento verso Est ha messo a rischio la propria sicurezza nazionale, poiché, appunto, l’Alleanza è “giunta alle porte della Federazione Russa”. Sebbene l’Ucraina non sia membro della Nato ha sempre reso espliciti i suoi sentimenti euro-atlantici, che hanno trovato risposta nella promessa compiuta dall’Alleanza il 2 aprile 2008. In tale occasione si era svolto il Vertice di Bucarest e i Paesi membri avevano annunciato l’avvio della politica della “porta aperta” per Georgia e Ucraina, promettendo l’integrazione nell’organizzazione militare occidentale nel futuro. Uno dei principali punti di rottura che ha portato al drastico calo dell’influenza russa nel Paese risale al 2014, quando il popolo ucraino aveva rovesciato il governo presidente filo-russo, Viktor Janukovič, sostituendolo con un governo di stampo Occidentale.