Fidelizzare chi già scommette e ampliare il parco giocatori. E i migliori sponsor, secondo il presunto organizzatore delle piattaforme illegali Tommaso De Giacomo, sono proprio i calciatori. Tanto tempo da perdere dopo gli allenamenti, famiglie lontane, trasferte con lunghe serate da riempire. «Ho iniziato a puntare nell’estate 2021, perché vedevo che lo facevano gli altri e non mi sono posto nemmeno il problema se i siti fossero regolari», mette a verbale l’ex juventino Nicolò Fagioli. «Ho cominciato quando avevo circa 17 anni poiché la mia giornata non era impegnata per molte ore», racconta ai pm l’ex milanista Sandro Tonali.
LE RICOMPENSE
Il bacino in cui pescare è ampio e le esche più efficaci, secondo l’inchiesta della Procura di Milano, sono gli atleti. A novembre 2022, emerge da una chat, Fagioli informa De Giacomo di avere indirizzato l’ex romanista Nicolò Zaniolo alla piattaforma «vipsport360» e l’interlocutore si congratula: «Bravo, catturalo. Lavora per me, stagli vicino che se lo catturo bene bene come cliente chiaramente poi faccio un regalo anche a te». La formula, secondo l’ipotesi investigativa, è che il reclutamento di nuovi scommettitori venga «ricompensato» con bonus sui conti di gioco o alleggerimento dei debiti. E infatti, annota il gip nel decreto, dopo essersi prodigato per coinvolgere altri calciatori Fagioli «pretende il regalo». Il presunto organizzatore mantiene la parola: «Ti carico un 5 K omaggio», cioè 5.000 euro, «per pagarti il biglietto di questa sera, che mi hai portato un cliente». Un mese prima, stando agli atti, il centrocampista si era già attivato con Raoul Bellanova (Atalanta), Carlo Pinsoglio e Federico Gatti (entrambi juventini), «gli ultimi due considerati un acquisto non buono a fronte delle esigue somme di denaro» delle puntate. Quando a Bellanova gioca e perde, «ha preso due, tre sberle di fila» per la soddisfazione di De Giacomo. «E sai qual è il bello? Che glielo sto consigliando io», si vanta Fagioli. «Sto ridendo da solo. Qual è la mia percentuale? Mi carichi la metà? Devi caricarmi perché ti porto i clienti. Due gliele ho fatte perdere e una vincere, quindi devi darmi anche la differenza». Analogo «accerchiamento», scrive il giudice, viene attuato nei confronti di Weston McKennie (Juventus). «Ma stavo pensando... il buon Weston, perché non me lo fai prendere agli altri giochi che l’altro giorno avete mandato una foto che ha vinto al casinò», consiglia il presunto gestore del sistema illegale. Il giorno successivo Fagioli lo informa dell’avvenuto pagamento di 5.000 euro sul conto Revolut. L’attivismo di De Giacomo si esercita anche con Tonali e nella chat denominata «italia» gli consiglia di avvicinare Alessandro Florenzi: «Frate, tiratelo in mezzo a giocare, intanto prendi qualcosina tu e lui risparmia».
«PERSONE PERICOLOSE»
La pressione era forte, tuttavia Zaniolo mette a verbale di non avere «mai ricevuto delle minacce esplicite da parte di Tommy», cioè De Giacomo. «È accaduto solo una volta che alla sua richiesta di effettuare un pagamento entro domenica ho risposto che non avevo la possibilità e lui si è alterato. Ho preso tempo e ammetto che ero preoccupato. Sapevo di avere giocato su piattaforme illecite e che dietro potevano esserci persone pericolose». Agli atti anche una chat «gruppo poker senza Zaniolo» e altre in cui interviene Mattia Perin, portiere bianconero: sarebbe stato lui, secondo i pm, a fornire «un nuovo sito di gioco», provvedendo «ad assegnare ai partecipanti le credenziali». Gli artefici del giro di scommesse illecite, riflettono i pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, si sono insinuati «in un contesto socio-culturale di persone particolarmente suggestionabili sia per la loro giovane età, sia per la ingente quantità di denaro che dispongono come professionisti del pallone. E che con facilità e imprudenza destinano al gioco d’azzardo».