Salario minimo, niente voti sull'emendamento soppressivo: il testo andrà direttamente in Aula

Non è stata esaminata la proposta soppressiva del centrodestra

Martedì 25 Luglio 2023
Salario minimo, niente voti sull'emendamento soppressivo: il testo andrà direttamente in Aula

Il salario minimo approda in Aula con il testo delle opposizioni.

La maggioranza sceglie - infatti - di non votare l'emendamento soppressivo della proposta di legge delle opposizioni ma si prepara, una volta che il testo arriverà in Aula giovedì, a proporre una sospensiva per riprendere in mano il dossier in autunno. Arriva, intanto, in chiaro un'apertura, fino a ora solo sussurrata nei retroscena, della premier Giorgia Meloni e a sparigliare le carte scende in campo Forza Italia con una proposta per adeguare tutte le retribuzioni agli standard della contrattazione nazionale.

Salario minimo, Giorgia Meloni apre al dialogo con le opposizioni ma ribatte: «Io credo nella contrattazione sindacale»

Il confronto

Nelle stesse ore al Senato, però, viene bocciata una mozione M5s per l'introduzione di un salario minimo legale di almeno 9 euro lordi l'ora. Ma passa un odg della maggioranza che impegna il governo a «effettuare un monitoraggio dell'applicazione dei contratti nazionali di lavoro» e ad «evitare qualsiasi forma di intervento che spinga al ribasso i salari medio bassi». Insomma, qualcosa sembra comunque muoversi. E a testimoniarlo è anche l'apertura in chiaro di Meloni. «Il salario minimo - dice la premier a Rtl 102.5 - è un bel titolo, funziona molto bene come slogan, ma nella sua applicazione rischia di creare dei problemi». Di qui la necessità di «aprire un confronto» anche «con l'opposizione».

Non è un rinvio, puntualizza Meloni, ma «hanno chiesto un confronto e per confrontarsi serve tempo ma poi si sa: come si fa si sbaglia». I ben informati della maggioranza assicurano che è in arrivo una proposta unitaria del centrodestra ma intanto a farsi avanti sono gli azzurri con una proposta di legge presentata dal coordinatore Antonio Tajani e «offerta innanzitutto ai nostri alleati ma anche in generale al dibattito se si vuole affrontare davvero il tema di come aiutare i salari dei lavoratori». Una mossa che non sarebbe stata concordata fra le forze di governo ma che, intanto, toglie all'opposizione l'argomentazione della mancanza di proposte concrete da parte della maggioranza. Fratelli d'Italia incassa e si allinea: «siamo convinti che i contratti pirata si superino estendendo agli stessi quelle che sono le norme dei contratti collettivi nazionali di lavoro più applicati», dice il capogruppo alla Camera Tommaso Foti. E ad accogliere subito positivamente la proposta degli azzurri dall'opposizione è il leader di Azione, Carlo Calenda che fa sapere che la prossima settimana incontrerà la premier per affrontare il dossier.

Le proposte

«Caro Antonio Tajani - scrive su twitter - sono molto felice di questa proposta, perché è esattamente, ripeto, esattamente, quanto previsto dalla nostra proposta sul salario minimo». Nel Pd si sottolinea come si tratti di una prima vittoria quella di aver portato il tema nel dibattito pubblico e aver 'costrettò la maggioranza a passare da un no netto (addirittura con un emendamento soppressivo) ad un'apertura di dialogo. La proposta di Forza Italia del resto non si discosta troppo da quella avanzata dall'allora ministro Andrea Orlando durante il governo Draghi che prevedeva di applicare i contratti leader di ogni settore a tutti i lavoratori di quel settore mettendo fuorigioco i contratti pirata e livellando verso l'alto i contratti. Intanto il centrodestra evita il voto sull'emendamento soppressivo della proposta delle opposizioni.

Passa infatti in commissione Lavoro la proposta del presidente della commissione Valter Rizzetto di approdare in Aula senza voto degli emendamenti, nè del mandato al relatore. «Si certifica la difficoltà della maggioranza - sottolinea il Pd con Arturo Scotto - hanno provato a votare il soppressivo più volte ma le opposizioni hanno vinto una battaglia: andiamo in Aula con la nostra proposta, per la prima volta la destra insegue le opposizioni». Una volta che il testo approderà in Aula giovedì, si spiega dal centrodestra, dovrebbe arrivare una proposta di sospensiva per un paio di mesi, sul modello di quanto accaduto per il Mes, che verrebbe votata la prossima settimana. E la discussione sarebbe dunque rinviata all'autunno.

Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 08:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci