Papa Francesco ha deciso all’ultimo minuto di rinunciare alla Via Crucis al Colosseo.
Donne
Per la via Crucis il Papa ha scritto di suo pugno le riflessioni: un dialogo immaginario con Cristo, composto a commento di ognuna delle quattordici stazioni. «Cadrò nella vita, ma con l’amore potrò rialzarmi e andare avanti, come hai fatto tu che sei esperto di cadute. La tua vita, infatti, è stata un continuo cadere verso di noi». Le meditazioni per la Pasqua di quest’anno, funestata da troppe notizie di guerra e di morte, hanno fatto riflettere il mondo benchè la parola “guerra” abbia fatto capolino solo due volte e in modo generico ma non per questo superfluo. Il riferimento è andato al sorriso che i bambini traumatizzati hanno smarrito nelle aree di conflitto. Non è stato difficile immaginare Gaza, Israele, l’Ucraina, la Siria. Se non si è fatta menzione in modo esplicito a questo o quel conflitto è stato forse per evitare di innescare le polemiche degli anni passati con contraccolpi persino diplomatici, come era accaduto con russi e ucraini.
Il testo composto dal Papa si avvicina alla poesia e in questo modo ha raccolto le lacrime di tanti poveri cristi, delle donne vittime del femminicidio, di chi è stato colpito dalle persecuzioni e persino da chi è bersaglio degli haters, gli odiatori sui social che emettono giudizi senza pietà, proprio come accadde a Cristo lungo la via del Golgota. «Gesù, tanti seguono il barbaro spettacolo della tua esecuzione e, senza conoscerti e senza conoscere la verità, emettono giudizi e condanne, gettando su di te infamia e disprezzo. Accade anche oggi e non serve nemmeno un macabro corteo, basta una tastiera per insultare e pubblicare sentenze». Solo la Veronica si fece strada tra la folla. «Il suo gesto passerà alla storia ed è un gesto di consolazione». Alle donne dedica parole intensissime. «Gesù chi ti segue fino alla fine lungo la via della croce? Non i potenti che ti aspettano sul Calvario, non gli spettatori che stanno lontano, ma le persone semplici, grandi ai tuoi occhi e piccole a quelli del mondo. Sono le donne a cui hai dato speranza: non hanno voce ma si fanno sentire. Aiutaci a riconoscere la grandezza delle donne, loro che a Pasqua sono state fedeli e vicine a te, ma che ancora oggi vengono scartate subendo oltraggi e violenze».
Haters
In questo panorama di «umiliati dalla prepotenza e dall’ingiustizia» o di coloro che «portano croci anche molto pesanti» vengono inserite persone che sperimentano nella solitudine la sofferenza, malattie, incidenti, la morte di una persona cara, l’ennesima attesa andata a vuoto, il fallimento di un progetto, il lavoro che manca e persino una grande delusione affettiva. Nella notte al Colosseo le fiaccole brillano, mentre la croce passa da un Cireneo all’altro. Sono stati chiamati a questo compito suore, parroci, migranti, universitari, volontari e persino un eremita. È l’umanità dolente quella che viene abbracciata. Uno sguardo d’insieme, è l’eredità di tanti Padri della Chiesa che conduce dritto alla ultima enciclica, la Fratelli Tutti. «Aiutaci a collaborare e camminare assieme, custodisci la Chiesa e il mondo nella pace» e la speranza di far sciogliere tanti cuori induriti.