Papa Francesco ordina ai vescovi di non discriminare le madri single e di non negare comunione e sacramenti

Il problema è concentrato soprattutto nel Sudamerica dove prevale il 'machismo' del clero e non in Europa

Giovedì 14 Dicembre 2023 di Franca Giansoldati
Papa Francesco ordina ai vescovi di non discriminare le madri single e di non negare comunione e sacramenti

Le mamme single che, per varie ragioni, hanno scelto di crescere i propri figli da sole non devono essere ostacolate ma anzi incoraggiate ad accedere ai sacramenti.

Soprattutto la comunione. Il Vaticano è stato costretto a ribadire ai vescovi questo atteggiamento di apertura rispondendo ad un quesito di un vescovo sudamericano – si tratta di  monsignor Ramón Alfredo de la Cruz Baldera, vescovo di San Francisco de Macorís, nella Repubblica Dominicana – dove le madri cattoliche che crescono figli al di fuori del matrimonio vengono ancora viste poco bene. Sicchè per evitare atteggiamenti discriminatori o eccessivamente “machisti” da parte di parroci e vescovi il Papa ha autorizzato il Dicastero per la Dottrina della Fede di difondere una lettera a firma del neo cardinale prefetto Victor Manuel Fernández, il teologo argentino amico personale di Bergoglio ed in passato suo ghost writer di tanti documenti. 

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In pratica il vescovo dominicano si lamentava per il comportamento di alcune ragazze single che «si astengono dalla comunione per paura del rigorismo del clero e dei responsabili delle comunità». In troppi paesi latinoamericani «sia i sacerdoti che alcuni laici impediscono, di fatto, alle madri che hanno avuto un figlio fuori dal matrimonio di accedere ai sacramenti e persino di battezzare i loro figli»". Una pratica che in Italia o in Europa è praticamente scomparsa negli ultimi decenni. 

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Recentemente – sottolinea la Lettera – Papa Francesco ha ricordato che «l’Eucaristia è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino». Per questo «le donne che in tale situazione hanno scelto per la vita e conducono un’esistenza molto complessa a causa di tale scelta, dovrebbero essere incoraggiate ad accedere alla forza salvifica e consolatrice dei Sacramenti».

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Il caso concreto delle ragazze madri e delle difficoltà che esse o i loro figli incontrano nell'accedere ai Sacramenti - nota il testo - era già stato denunciato dal Papa quando era cardinale di Buenos Aires: «ci sono sacerdoti che non battezzano i figli delle ragazze single perché non sono stati concepiti nella santità del matrimonio. Questi sono gli ipocriti di oggi. Quelli che hanno clericalizzato la Chiesa. Quelli che allontanano il popolo di Dio dalla salvezza. E quella povera ragazza, che avrebbe potuto rimandare al mittente il suo bambino, ma ha avuto il coraggio di metterlo al mondo, va peregrinando di parrocchia in parrocchia per farlo battezzare», aveva detto in una omelia del settembre 2012, un anno prima di divenire Papa.

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Papa Francesco in un altro intervento, stavolta del 2015, aveva riconosciuto il coraggio di queste donne nel portare avanti la gravidanza: «So che non è facile essere una madre single, so che la gente a volte vi può guardare male, ma ti dico una cosa: sei una donna coraggiosa perché sei stata capace di mettere al mondo queste due figlie. Potevi ucciderle quando erano nel tuo grembo, ma hai rispettato la vita, hai rispettato la vita che avevi dentro, e Dio ti premierà per questo, ti premia. Non avere vergogna, cammina a testa alta».

IL cardinale Fernández nella lettera autorizzata dal Papa spiega che «si deve lavorare pastoralmente nella Chiesa locale per far capire che il fatto di essere una ragazza madre non impedisce l’accesso all’Eucaristia. Come tutti gli altri cristiani, la confessione sacramentale dei peccati commessi permette loro di accostarsi alla comunione. La comunità ecclesiale deve anche apprezzare il fatto che sono donne che hanno accolto e difeso il dono della vita che portavano in grembo e che lottano, ogni giorno, per crescere i loro figli».

«Certamente - si osserva - ci sono situazioni difficili che è necessario discernere ed accompagnare pastoralmente. Può accadere che alcune di queste madri, data la fragilità della loro situazione, ricorrano talvolta alla vendita del proprio corpo per sostenere la famiglia. La comunità cristiana è chiamata a fare tutto il possibile per aiutarle a evitare questo gravissimo rischio, piuttosto che giudicarle duramente». 

Il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede denuncia poi gli «atteggiamenti maschilisti e dittatoriali» di quei ministri che «esagerano nel loro servizio e maltrattano il popolo di Dio».

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