Irene Pivetti, chiesto il rinvio a giudizio per il caso mascherine dalla Cina. «Ne fece arrivare 10 milioni inutilizzabili»

L'ex presidente della Camera è accusata di frode in forniture pubbliche, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio

Giovedì 5 Ottobre 2023
Mascherine dalla Cina, chiesto il rinvio a giudizio per Irene Pivetti. «Ne fece arrivare 10 milioni inutilizzabili»

La Procura di Busto Arsizio (Varese) chiude le indagini a carico di Irene Pivetti e chiede il rinvio a giudizio per l'ex presidente della Camera, accusata di frode in forniture pubbliche, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio nell'ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro delle quali ne sarebbero state consegnate solo per un valore di 10 milioni ma di qualità scadente, praticamente inutilizzabili, con falso marchio CE.

 

Il caso mascherine

Il tutto è accaduto a Malpensa.

La Procura di Busto aveva chiesto l'arresto nel marzo scorso: il Gip di Busto aveva rigettato la richiesta dichiarandosi incompetente. E destinando il processo Roma. Nelle 600 pagine di ordinanza il Pm di Busto Ciro Caramore ha ribadito come il processo, trattandosi di presunto reato commesso a Malpensa, sia da celebrarsi a Busto. Il Riesame ha dato torto a Busto dichiarandosi incompetente nel merito. L'avvocato Filippo Cocco, difensore di Pivetti, spiega: «Prendiamo atto della richiesta di rinvio a giudizio. Il Riesame si è già espresso: quello di Busto non è il Tribunale competente».

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