Meloni-Giambruno. Marina Berlusconi chiude le polemiche: «Stimo Giorgia, specie ora. Retroscena inventati. La apprezzo molto come donna»

Giovedì 26 Ottobre 2023 di Mario Ajello
Meloni-Giambruno. Marina Berlusconi chiude le polemiche

Prima Pier Silvio, e ora Marina. L'operazione dei Berlusconi è quella di tranquillizzare Giorgia Meloni sul fatto che non c'è alcuna voglia di far del male, di osteggiare e di combattere il governo e chi lo guida dietro la scarica dei fuorionda - e pare che altri e perfino più imbarazzanti, così si dice a Cologno Monzese, ce ne siano nel cassetto di Antonio Ricci - che hanno agitato il paesaggio mediatico-politico in questi giorni.

Per non dire dei problemi familiari creati a Giorgia.


«In questi giorni ho letto e sentito di tutto: retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e spesso anche contraddittorie», dice Marina Berlusconi e aggiunge: «La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta». La presidente di Fininvest e Mondadori parla del ciclone Striscia nel libro nuovo di Bruno Vespa, in uscita a inizio novembre. «Apprezzo Meloni sul piano politico e la apprezzo molto anche come donna, ancor più in questi giorni», incalza Marina. E qui si avverte la solidarietà femminile, una sensibilità di donne che si riconoscono e che, al netto dei giudizi politici e del ruolo diverso che ricoprono, si sentono accomunate da una condizione di genere.


Non sono parole di scusa, anche perché Marina non è direttamente responsabile della programmazione di Canale 5, ma di evidente vicinanza (altro che guerra dei berluscones contro l'usurpatrice Giorgia) e che si aggiungono a quelle di pochi giorni fa del fratello Pier Silvio. Il quale, dopo l'annuncio della separazione, ha telefonato alla premier dicendole: «Sono molto dispiaciuto per tutto quello che è accaduto. Non sapevo nulla dei fuorionda, e se avessi saputo ti avrei avvisato». Poi ha aggiunto: «Ma non ho potuto fare niente per impedirlo». Altro che dossieraggio, o revival del metodo Boffo e del metodo Fini-Tulliani: i Berlusconi vogliono sgombrare il campo radicalmente dai sospetti che dilagano sui media. Stemperare il retroscenismo ed escludere ogni collegamento politico, inteso come attacco del partito-azienda forzista all'esecutivo di cui gli azzurri fanno parte: questa l'operazione dei figli del Cavaliere. Ieri Marina e Giorgia non si sono parlate direttamente. Ma le parole pubbliche della prima sono state assai gradite dalla seconda.


IL REBUS
Resta però la domanda che in molti si fanno sia nei palazzi romani sia nel Biscione: che cosa succederà con gli altri fuorionda nelle mani di Ricci? I beninformati assicurano che ce ne siano addirittura di peggiori rispetto a quelli già trasmessi. E mentre si ribadisce, in ambienti aziendali, che la rinuncia al video per Giambruno (che non si fa vedere negli studi Mediaset dall'inizio della buriana ma telefona a tutti i colleghi, parla con loro, chiede notizie e sembra piuttosto provato ma ieri il taglio dal barbiere del proverbiale ciuffo può essere letto come segno di un nuovo inizio) è stata una scelta condivisa, in quelle stesse stanze Mediaset c'è chi fa notare un particolare messo poco in evidenza finora. E cioè che la messa in onda degli scabrosi video di Andrea non hanno fatto guadagnare punti di share e dunque pubblicare nel caso i filmati rimanenti potrebbe non rivelarsi editorialmente una garanzia di successo e magari creerebbe più problemi che vantaggi.


Tutto questo accade in un momento delicato per Mediaset. Pier Silvio ha i suoi pezzi forti nel governo dell'azienda - che sono anzitutto Mauro Crippa, direttore generale dell'informazione, e Siria Magri, ascoltatissima condirettrice di Videonews oltre moglie di Giovanni Toti - ma il sistema va ancora oliato. E l'autonomia di Antonio Ricci, sbandierata anche al tempo di Silvio ma che era a discrezione del Cavaliere, ora è più reale.


IL TRAUMA
Ma riecco Marina, sempre dal libro di Vespa intitolato «Il rancore e la speranza» (Mondadori/Rai): «Quando mio padre è scomparso ho sentito la sua vicinanza alla nostra famiglia e di questo sono grata a Giorgia Meloni. Per quanto riguarda il governo, ho condiviso e apprezzo varie scelte: la grande attenzione verso la politica estera, in nome dei sacrosanti principi atlantisti ed europeisti, e la cautela sui conti pubblici e in economia. Ci sono state alcune mosse che mi sono piaciute di meno, e non l'ho nascosto» (riferimento alla norma sugli extra-profitti delle banche poi corretta). Parole che sono miele per le orecchie del capo del governo. Ma il ciclone dei fuorionda, nelle speranza che non spuntino gli altri, resta per Meloni un trauma non facile da smaltire.

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