Frosinone, consigliere comunale posta foto di un campo di concentramento: «Il vaccino rende liberi», è bufera

Domenica 10 Gennaio 2021 di Pierfederico Pernarella
Frosinone, consigliere comunale posta foto di un campo di concentramento: «Il vaccino rende liberi», è bufera
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La campagna vaccinale contro il Covid come la deportazione degli ebrei nei campi di concentramento.

Sì, proprio così, come la Shoah, lo sterminio degli ebrei per mano dei nazisti.

E meno male che il consigliere comunale di Frosinone Marco Ferrara, eletto con Fratelli d’Italia e poi passato con la lista Per Frosinone, proprio al Il Messaggero nei giorni scorsi aveva scritto di non essere un no-vax, ma solo uno scettico. Alla faccia del “solo” scetticismo, ieri mattina l’esponente di maggioranza nel gruppo Facebook “Arena politica della provincia di Frosinone”, ha condiviso il post di un tale Massimo Angeloni con il fotomontaggio dell’ingresso di un campo di concentramento nazista con la scritta “Il vaccino rende liberi”, parafrasi del purtroppo noto motto hitleriano “Il lavoro rende liberi” che accoglieva gli ebrei destinati allo sterminio. Un’associazione, quella tra la deportazione degli ebrei e la campagna vaccinale contro il virus, che va tra la maggiore sui social tra le frange più radical contrarie all’antidoto al virus. Il post non è passato inosservato e il caso non è tardato a scoppiare dopo l’articolo pubblicato da Il Messaggero


Il consigliere Ferrara, dopo la pubblicazione dell’articolo de Il Messaggero, ha tentato di correre ai ripari. Ammettendo l’abnorme scivolone e magari chiedendo anche scusa? Macché. Il consigliere ha rimosso il post e se l’è presa con «i soliti mistificatori» che avrebbero «frainteso» il suo messaggio che, scrive, «accostava il dolore della pandemia derivante dal Covid all’intensità del dolore della Shoah». 

Ferrara ha poi tenuto a precisare che ha «semplicemente condiviso, il fotomontaggio» realizzato da un’altra persona. «Ho voluto solo far presente - prosegue - che coloro che non si vaccineranno non dovranno essere “perseguitati” dato che esiste il diritto a non vaccinarsi contro il Covid». Insomma, “solo” un fraintendimento secondo il consigliere che, però, tiene a ribadire di aver parlato a titolo personale. Poi in serata un’altra precisazione: «Chiedo scusa a tutta Italia per avere espresso male il concetto di dolore, accostando in modo inopportuno due eventi tristi quali la pandemia e le persecuzioni nei campi di concentramento».



La prima a chiedere le dimissioni di Ferrara è stata Anna Rosa Frate di Possibile: «È inaccettabile che un consigliere comunale faccia ironia su vaccini e pandemia utilizzando un fotomontaggio della scritta dei cancelli di un campo di concentramento». Tra le forze del Consiglio comunale, l’unico per ora a intervenire è stata la Lista “Frosinone in Comune rappresentata da Stefano Pizzutelli che si è associata alla richiesta di dimissioni di Possibile e parla di «delirio negazionista».

Il consigliere Ferrara deve fare un passo indietro anche secondo segretario provinciale del Partito democratico di Frosinone, Luca Fantini: «Non ci sono scuse che reggano. Chi rappresenta i cittadini nelle istituzioni, a qualsiasi livello, deve contribuire a farci uscire dall’emergenza e non dar spazio ad idee negazioniste». 

Il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini, si rivolge al primo cittadino del capoluogo: «La serietà di quanto accaduto impone una presa di distanza. Questa volta la prego, sindaco di Frosinone Ottaviani, di dare una risposta seria, che metta da parte la sua ironia. Su questi episodi c’è poco da scherzare». E al sindaco si rivolge anche il circolo del Pd: «Chiediamo al sindaco di stigmatizzare immediatamente il consigliere comunale autore di un inqualificabile atto, con la richiesta di relative dimissioni».


E in serata è arrivata la “stigmatizzazione” del sindaco Nicola Ottaviani che però minimizza senza pretendere le dimissioni: «Il consigliere comunale Marco Ferrara ha espresso male il concetto del dolore e per questo ha chiesto scusa. Ha poi chiarito che l’accostamento di due vicende tristi, davvero incommensurabili, la pandemia e l’eccidio del popolo ebraico, ha segnato pagine buie della storia contemporanea. La vera differenza, però, consiste nel fatto che la pandemia non si sa ancora se è originata dall’errore dell’uomo in un laboratorio, mentre l’eccidio dei fratelli ebrei è stato causato, certamente, dalla insana follia di alcuni, che rinunciarono all’intelletto e al dono di essere uomini».

Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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