Città del Vaticano – Nella settimana decisiva per la risposta finanziaria europea alla recessione dovuta alla crisi del coronavirus, alla vigilia della riunione dei capi di stato e di governo fissata per giovedì dove pesano le spaccature, le incognite e la litigiosità interna – per esempio in Italia con i sovranisti e i grillini in ordine sparso – il Papa lancia un appello corale a tutti i politici. Nessuno escluso. Dall'estrema destra alla estrema sinistra. Ai fedeli collegati per la messa in streaming chiede di pregare «per uomini e donne che hanno la vocazione politica e per i partiti politici di diversi Paesi perchè in queto momento di pandemia cerchino insieme il bene del Paese e non il bene del porprio partito».
Un invito a lasciare da parte i calcoli di bottega, i tatticismi elettorali, le beghe interne. «La vocazione politica è una forma alta di carità» afferma citando un motto caro a La Pira, il sindaco santo di Firenze.
E' il primo appello diretto a tutti i politici. Nei giorni scorsi aveva pregato per i governanti, per chi deve fare scelte impopolari ma necessarie. Il giorno di Pasqua, nel messaggio Urbi et Orbi aveva anche chiesto all'Europa un cambio di passo e una visione d'insieme maggiormente unitaria e generosa. E ieri, durante la messa celebrata al santuario della Divina Misericordia, nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, aveva lanciato l'allarme relativo all'avanzata di un virus peggiore del Covid-19, quello dell'egoismo e degli interessi di parte. «Senza una visione d'insieme non ci sarà futuro per nessuno!».
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