Renzi: «Ora cambiamo l'Europa». Le Pen: subito al voto e se vinciamo referendum sull'Ue

Martedì 27 Maggio 2014
Marine Le Pen
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Per l'Europa il momento di cambiare. Lo dice il premier Matteo Renzi dopo il trionfo del Pd alle Europee. «Vince la speranza», è stato il commento al voto che ha portato il Pd al massimo storico del 40%. «Non ci sono più alibi per non fare le riforme» e in Europa «si può aprire una terza via fra populismo e restaurazione».



Intanto all'Europarlamento riunione dei leader dei gruppi politici che valuteranno come avviare il negoziato con il Consiglio sulla nomina del presidente della Commissione europea alla luce dei risultati elettorali.



Le posizioni dei gruppi parlamentari e dei Capi di Stato e di Governo restano per ora distanti visto che questi ultimi non escludono che la scelta possa ricadere su un esponente politico europeo diverso dai candidati indicati prima dalle elezioni dal Parlamento. Il "vincente" in termini di seggi raccolti dal partito di appartenenza, è Jean Claude Juncker (Ppe), ma anche il socialdemocratico Martin Schulz, attualmente presidente dell'Europarlamento, si sente titolato per avere la poltrona di capo della commissione.



Nel pomeriggio a Bruxelles primo contatto tra i vertici del Parlamento e il presidente Ue Herman Van Rompuy. Alle 16 si riuniscono i capi di Stato e di Governo presso le rispettive famiglie politiche, poi dalle 19 tutti a Palazzo Justus Lipsius per il vertice straordinario. All'ordine del giorno valutazioni del voto, nomina del presidente della Commissione (non sono attese decisioni, il negoziato si protrarrà per parecchie settimane) e discussione sull'Ucraina.



«Chiediamo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale, è evidente, perché bisogna tornare al popolo». Lo ha affermato la leader di estrema destra francese, Marine Le Pen, in un incontro con la stampa dopo il trionfo alle europee. Il governo attuale, ha aggiunto, «non ha la legittimità necessaria per condurre delle riforme», in particolare quella degli enti locali, per cui «i francesi non hanno mai dato mandato».



Se il Front National arriverà al potere in Francia, «organizzerò un referendum, per chiedere ai francesi se vogliono uscire dall'Unione europea», ha poi affermato Le Pen.



Tra i movimenti che «hanno raggiunto il nostro movimento» degli euroscettici, che intende tentare di formare un gruppo al parlamento europeo, c'è anche la Lega Nord, ha poi detto la leader del Front National francese.





Se l'Europa cambierà le sue politiche di rigore e si aprirà alla crescita «potremo fare un'operazione keynesiana straordinaria in cinque anni: più di 150 miliardi di euro», ha sostenuto Renzi ieri sera a Porta a Porta su Rai 1 la sua volontà di riprendere il cammino di Governo con ancora maggiore determinazione.



All'Europa «è arrivato forte e chiaro il messaggio che così come stiamo andando non va bene», ha proseguito Renzi. «È sempre più diffusa la convinzione che si sia sbagliato» in passato in Ue. «Quest'Europa non ha convinto»: non solo gli euroscettici «ma anche chi ha votato il Pd ha detto, "ragazzi cambiamo"».



«C'è la convinzione molto forte in tutte le istituzioni europee che ora è il momento di cambiare», ha poi risposto Renzi a chi gli domanda se la politica della cancelliera tedesca Angela Merkel cambierà. La Francia come la Germania, «sono tutti interlocutori principali» dell'Italia, aggiunge. «E mi piace pensare che l'Italia non sia più a rimorchio, che non sia vista come il problema, che sia interlocutrice. Dobbiamo portare l'Italia a guidare quello che avverrà».



«Messaggio ricevuto: ora è il momento di accelerare su tutto» e non di festeggiare, ha detto ancora Renzi.



«Se devo essere sincero no», non mi aspettavo un risultato alle europee «con proporzioni così grandi: per alcuni aspetti è quasi commovente perché hai una forte responsabilità, non devi sbagliare un colpo», ha continuato.



Il risultato delle elezioni «rafforza il Pd e, direi, rafforza quella parte d'Italia che ci crede e tra gli urli e le proposte ha scelto di stare con le proposte. È come se con questo risultato dicessimo l'Italia c'è e ha voglia di contare in Europa», ha aggiunto.



Se l'Italia sarà capace di fare le riforme del Senato, del Lavoro, della Pubblica amministrazione «allora sarà credibile» nei confronti della Merkel e dell'Europa. «La Germania negli anni 2000 ha fatto riforme strutturali e del mercato del lavoro» ed oggi è il Paese «leader» europeo, ha detto ancora Renzi.
Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 09:08

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