Renzi da Cameron: avanti con dl
lavoro. Cameron: ti sostengo

Martedì 1 Aprile 2014
Cameron e Renzi
1
Sulla riforma del mercato del lavoro il procedimento va avanti, tutte le mediazioni sono possibili nel dibattito parlamentare ma non si pu cambiare l'impostazione di fondo. Lo ha ribadito il premier Matteo Renzi nella conferenza stampa con Cameron, a Londra. Un incontro caratterizzato dalla piena sintonia tra i due. «Sostengo l'ambizioso piano di riforme di Renzi», ha detto il primo ministro inglese.



Renzi. «Abbiamo ancora molto da fare», i dati sulla disoccupazione lo dimostrano: nel «2011 l'Uk era all'11% e l'Italia all'8,4%», ora «è al 7%» e noi al 12,3%: «In questi anni abbiamo perso troppa strada. È il momento di rimettersi a correre» e collaborare in un «percorso condiviso con Ue e partner, basato su crescita e non sulla burocrazia», ha detto Renzi a Downing Street. «In Italia - ha aggiunto - ci sono 2.100 articoli che si occupano del mondo lavoro, è normale che alla fine si finisca in tribunale. Noi abbiamo in testa un codice del lavoro di 50-60 articoli, scritto anche in inglese per gli investitori, che dia regole e tempi certi».



Ricette sbagliate. «Le statistiche hanno visto crescere la disoccupazione nonostante che le regole fatte avrebbero dovuto migliorare e semplificare. Ma la ricetta di questi anni è sbagliata e ha prodotto più burocrazia, Noi dobbiamo dare più semplicità e rapidità», ha spiegato.



Nuova Ue. Con la Gran Bretagna «c'è un'alleanza non ideologica, non confusa, nel processo di riforma dell'Ue, ma è assolutamente importante che siamo noi a incominciare. È impossibile lottare contro la burocrazia di Bruxelles se per primi siamo noi a metterci giorni a completare una pratica; è impossibile lottare contro le idee di Bruxelles se per primo è il nostro sistema che è vecchio», ha detto spiegando che non si può «andare a parlare in Europa se prima non siamo noi a cambiare. E questa - ha concluso - è la sfida del secondo semestre 2014». «L'Italia deve fare la sua parte, se lo fa può, insieme ai partner storici, creare un Europa diversa». E in inglese ha aggiunto: «We want a better Europe not more Europe», vogliamo un'Europa migliore non più Europa.



Interesse per l'Italia. «Sono assolutamente convinto che sia cruciale la presenza Gb in Europa non solo per la Gran Bretagna ma anche per il futuro dell'Europa. È la sfida per i nostri figli», ha proseguito per poi sottolineare che Matteo Renzi non deve mandare alcun messaggio alla City di Londra ma semmai «prenderne uno: c'è infatti una grandissima attenzione verso il mercato italiano» e «negli ultimi giorni molti investitori hanno scommesso su di noi». Sono segnali positivi, ha sottolineato Renzi soddisfatto che anche i «media italiani se ne stiano accorgendo», anche se solo da poco. «C'è un grande, grande, grande interesse per l'Italia perché c'è la consapevolezza che non è un problema per l'Europa e perché le riforme danno il senso che il Paese vuole investire sul suo futuro e non solo pagare i debiti del passato». «Il messaggio è arrivato, ma avrà senso solo quando diminuirà la disoccupazione e vedrete che nei prossimi mesi torneremo sotto la doppia cifra».




Cameron. «Sostengo l'impegno di Matteo per le misure ambiziose» che sta portando avanti in Italia per la ripresa ed il lavoro, ha detto Cameron. «Per paesi con grossi debiti non si può allargare l'occupazione allargando la spesa pubblica. Bisogna fare come abbiamo fatto noi, bisogna avere un mercato del lavoro attraente e flessibile. È quello che sta facendo Renzi». Poi ha sottolineato che «Matteo ed io abbiamo divergenze, lui è di centro sinistra, io di centrodestra, ma entrambi siamo riformatori: vogliamo riformare l'Europa e conseguire che il Regno Unito rientri in un'Ue riformata. C'è un ottima alleanza in questa direzione».



G7 sull'energia in Italia. Il G7 dei ministri dell'energia si terrà in Italia, prima del G7 dei capi di Stato e di governo «che si svolgerà a Bruxelles», ha quindi confermato Renzi al termine dell'incontro. «Avvierà il percorso per un'Europa più indipendente dal punto di vista energetico», gli ha fatto eco il premier britannico.



La crisi ucraina. Siamo uniti nel condannare comportamento della Russia sull'Ucraina e sulla necessità che Mosca accetti la descalation ed il dialogo, ha aggiunto Cameron in merito alla crisi ucraina. «Qualsiasi soluzione non può prescindere dalla presenza dell'Ucraina al tavolo».




Il siparietto. «Io ho molta fiducia nella nostra squadra ma sarà una bella battaglia». Si chiude con un siparietto sul calcio, più precisamente sui prossimo mondiali del Brasile, la conferenza stampa di Matteo Renzi e David Cameron a Downing street. Il primo match che disputeranno gli azzurri in Brasile sarà infatti proprio Italia-Inghilterra che si disputerà il 14 giugno. «Abbiamo parlato anche dei mondiali e questo è un problema», ha esordito scherzando Renzi che si è mostrato un pò meno sicuro di Cameron sull'esito di questa sfida. «Io sono un grande tifoso del Ct della nazionale italiana, Cesare Prandelli e un sostenitore degli azzurri anche se - ha aggiunto il premier - non siamo così sicuri del risultato».



Tasse. «L'aumento di tasse non c'è. L'unico elemento di aumento di tassazione che c'è, e che abbiamo già detto, è pareggiato dalla diminuzione di tassazione nel rapporto Irap-transazione finanziarie», ha anche spiegato il premier in un'intervista a Ballarò in onda stasera. «Non c'è aumento di tasse, è paro paro. Si abbassa il costo del lavoro e si aumenta il costo della transazione finanziaria. Lei vuole investire sul lavoro? Bene, è avvantaggiato. Fa un operazione semplicemente finanziaria? È leggermente svantaggiato. Sempre senza toccare i Bot».
Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 13:42

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci