Reddito di cittadinanza e Superbonus, Cirinia: «Fieri delle nostre scelte. Ora avanti con le riforme»

Il ministro per i rapporti col Parlamento: «Manovra blindata, premierato nel 2024. Modello centrodestra da esportare in Ue. Schlein? Senza Giorgia non sarebbe leader»

Domenica 22 Ottobre 2023 di Francesco Bechis
Reddito di cittadinanza e Superbonus, Cirinia: «Fieri delle nostre scelte. Ora avanti con le riforme»

Il centrodestra al governo, «ora anche a Bruxelles». La manovra prudente, «blindata», ma anche le scelte impopolari. Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento e veterano di Fratelli d’Italia, rifarebbe (quasi) tutto. 

Ministro, il bilancio del primo anno?
«Entusiasmante, faticoso».

Eravate davvero pronti, come scrivevate sui manifesti?
«Sì.

Ci descrivevano come un pericolo per la democrazia, dicevano che dopo Draghi il Paese sarebbe rimasto isolato. Abbiamo smentito tanti gufi». 

Di cosa va fiero?
«Delle scelte più difficili, anche quelle apparentemente impopolari. Come cancellare Superbonus e Reddito di cittadinanza. Cioè l’idea, sbagliata, di uno Stato che concede tutto gratis». 

Ora un rimpianto. 
«La voragine lasciata dal Superbonus nei conti pubblici che ci ha costretto a rimandare una parte del programma. Poi un contesto internazionale difficile...». 

L’Ue, i mercati, la sinistra. Vi sentite accerchiati dopo un anno al comando?
«Non facciamo le vittime, il governo e Giorgia hanno le spalle larghe. Ma è un fatto che abbiamo tanti nemici e che un sistema di potere limitrofo alla sinistra italiana non ha vissuto bene la nascita di un vero governo politico».

Con gli alleati la convivenza non è stata sempre facile. Temete per il futuro di Forza Italia dopo Berlusconi?
«No, nel centrodestra ci sarà sempre bisogno di un partito liberale come Forza Italia, anche senza Berlusconi. Non credo al partito unico». 

Alle Europee di giugno vi alleerete anche con i socialisti?
«È un’opzione che non prendiamo in considerazione. Di alleanze si parlerà dopo, noi lavoriamo per far crescere i Conservatori europei ed esportare in Europa il modello vincente del centrodestra italiano». 

Quindi niente Ursula bis?
«La “coalizione Ursula” non ci appartiene». 

Torniamo al governo. Quando farete le riforme?
«Il prossimo sarà l’anno delle riforme istituzionali: premierato e autonomia non sono più rinviabili, ne va della nostra credibilità e coerenza di fronte agli elettori. Peccato che la sinistra di Elly Schlein eviti il confronto».

Schlein è la vera anti-Meloni?
«Giorgia è una fuoriclasse, a mio parere inarrivabile. Dico di più: se lei non avesse vinto le elezioni, Schlein non avrebbe vinto le primarie Pd».

L’autonomia differenziata lascerà indietro il Centro-Sud?
«L’unità nazionale non è in discussione, saranno garantiti e finanziati per tutti i livelli essenziali delle prestazioni. Autonomia non vuol dire privilegio, ma più responsabilità. Spiace che il Pd si rimangi le sue posizioni». 

Standard and Poor’s conferma l’outlook stabile per l’Italia. I primi frutti di una manovra prudente?
«Una manovra responsabile». 

Ma dai margini stretti. 
«Abbiamo scelto di concentrare tutte le risorse sul taglio del cuneo fiscale e sulla rivalutazione delle pensioni più basse».

C’è un tesoretto per una “mini-manovra” a inizio anno?
«Stiamo pensando a un fondo per i gruppi parlamentari, la dotazione è da stimare ma sarà di qualche centinaia di milioni di euro». 

Sarà davvero una manovra zero-emendamenti?
«È una scelta condivisa dalla maggioranza, un segnale anche agli investitori internazionali. Sarà una manovra blindata e se ci sarà qualche modifica sarà marginale». 

Cgil e Uil annunciano lo sciopero generale. La preoccupa?
«Mi fa arrabbiare, semmai, per fortuna la Cisl non si è unita. È uno sciopero politico, pregiudiziale. Ormai i sindacati hanno sostituito l’opposizione». 

Migranti: come spiegate ai vostri elettori il boom di arrivi?
«Dipende da conflitti e instabilità che attraversano il Mediterraneo e i Balcani che ci ha costretto a sospendere Schengen alla frontiera a Nord-Est per limitare il flusso continuo di entrate illegali e il rischio di criminali infiltrati. Dal Piano Mattei alle trattative in Ue, riusciremo a invertire questo corso». 

Siete con Israele?
«Sempre al fianco di Israele e del suo diritto di esistere e difendersi. Sempre contro chi giustifica e relativizza l’orrore di Hamas e di chi vuole cancellare una Nazione e un popolo». 

Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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