Pd, Renzi incoronato segretario:
«Restiamo ribelli e cambiamo l'Italia»

Domenica 15 Dicembre 2013
Pd, Renzi incoronato segretario: «Restiamo ribelli e cambiamo l'Italia»
8
Matteo Renzi stato proclamato segretario del Pd dall'ex responsabile Organizzazione Davide Zoggia che ha letto i risultati ufficiali del congresso. La corsa di Matteo Renzi alla guida del Pd, e in prospettiva del paese, comincia oggi all'assemblea dem, rinnovata per l'occasione in stile Leopolda con un'area per i bambini e un rigoroso timing di 5 minuti ad intervento. All'insegna del motto «non c'è un minuto da perdere», il rottamatore imporrà la sua road map.



LA DIRETTA YOUDEM.TV



Le parole del nuovo segretario. «Restiamo ribelli» e cambiamo l'Italia. «Ciascuno di noi ha il suo pantheon di ribelli», ha detto Renzi nel suo primo discorso da segretario. «Ma l'essere ribelli è soprattutto una sfida con se stessi», ha aggiunto. «Si è ribelli se ciascuno di noi prova a cambiare la quotidianità: dobbiamo essere capaci di cambiare nel nostro piccolo l'Italia». «Il voto degli elettori delle primarie è l'ultimo appello che ci hanno dato per dire: cambia il Pd per cambiare l'Italia. Non hanno votato solo il candidato ma il Pd, visto come unico interlocutore per un cambiamento senza se e senza ma», continua. «Se noi siamo un partito politico è perché abbiamo a cuore l'idea di un'Italia capace di innamorarsi e di fare innamorare», ha detto, aggiungendo all'assemblea nazionale del Pd che «non siamo quindi semplicemente a ragionare di noi ma cosa fare perché l'Italia cambi con l'orgoglio del suo passato ma guardando verso il futuro». «Per quanto mi riguarda la correttezza delle relazioni è fondamentale, quello che penso io lo dico in faccia e l'unico modo per uccidere i retroscenisti è utilizzare lo stesso linguaggio fuori e dentro. Al centro non c'è il destino personale di uno o dell'altro, abbiamo sulle spalle la responsabilità dell'Italia», sottolinea. «Oggi l'Italia corre il rischio di non essere più considerato un paese speciale perchè oltre che fascisti ci sono 'sfascistì che puntano alla distruzione generalizzata. Al parlamento va detto non »tutti a casa« ma tutti a lavorare, restate dentro finchè non avete finito», dice Renzi che sottolinea come la sfida alle primarie è «stata leale» e l'offerta della presidenza del Pd a Gianni Cuperlo «è tutto tranne il tentativo di 'do ut des', ma è il tentativo di un partito che non solo ha indicato la strada» ma in cui «insieme si è più forti».

«Non si tratta di fare la pacificazione fra noi e Berlusconi ma si tratta di fare la pace con gli italiani, di fare la pace fra i politici e gli italiani», ha quindi aggiunto.



«Se il Governo balbetta sarà colpa del Pd». «Se alle prossime europee si va con risultati di governo balbettanti la responsabilità non ce l'avranno nè Grillo nè Berlusconi, la responsabilità cadrà tutta in toto in testa al Pd», ha detto Matteo Renzi, annunciando «una agenda per il prossimo anno» di governo e «una visione per i prossimi 15 anni in Italia». «L'Europa non è il nostro salvatore ma senza l'Italia l'Ue non va da nessuna parte e in questo tutti noi dobbiamo aiutare Enrico nel semestre europeo. La Merkel è diventata in passato un'alibi per tutti ma mettere a posto i conti non si fa per la signora Merkel ma per una normale dignità verso i tuoi figli», dice Renzi.




L'intervento di Letta. «Oggi, Matteo, dopo 8 mesi in cui, sulla mancata elezione del presidente della Repubblica abbiamo rischiato la fine del Pd, siamo qui, e il nostro partito è il baricentro, il pilastro della democrazia. Vorrei fosse chiaro a noi stessi», ha detto il premier Enrico Letta all'assemblea Pd. «Dalla forza e dalla centralità e dalla resilienza del Pd saremo in grado di ricostruire la democrazia italiana che è duramente attaccata e in forte difficoltà», facendo cose concrete «a partire dalle riforme istituzionali e dalla legge elettorale», ha aggiunto. «Abbiamo visto intorno a noi il disgregarsi del sistema politico. Non è elemento di soddisfazione ma ci carica di grandi responsabilità», ha proseguito. Intorno ai passaggi dei prossimi mesi, dice Letta, «c'è bisogno che tutti insieme guardiamo avanti. Sono premier grazie a voi e al parlamento che ha considerato giusta questa strada per una transizione del paese che stava sbandando». «Sono convinto che l'Italia ce la farà se il Pd ce la farà. E soprattutto, uniti non ci batte nessuno», ha chiosato. Poi sull'abolizione del finanziamento «l'hanno raccontata dicendo che è stato un colpo ai partiti ma voglio difendere la scelta fatta insieme: democrazia va finanziata in modo trasparente e passeremo al 2x mille. So che si cerca di raccontare in modo sbagliato passi costruttivi ma da crisi usciremo con passi costruttivi». «Matteo - ha inoltre detto rivolgendosi a Renzi - da oggi in poi dobbiamo lavorare perchè dai giornali si tolgano i retroscena tra noi due: è inutile che li scrivano perchè non ci saranno retroscena, tutto avverrà sempre in modo trasparente».



Stretta di mano con D'Alema. Stretta di mano tra Matteo Renzi e Massimo D'Alema poco prima dell'inizio dell'assemblea Pd. Il neosegretario è arrivato in sala e prima di sedersi in prima fila al fianco del premier Enrico Letta, ha salutato con abbracci e strette di mano i delegati. Con D'Alema solo una stretta di mano dopo il pesante scontro tra i due durante il congresso.



Epifani. Matteo Renzi «ha una forte personalità ed è un uomo di un'altra generazione: quindi è chiaro che siamo di fronte a una svolta, che non penso ci sia stata sui valori di fondo ma è sicuramente generazionale». Lo ha detto il segretario uscente del Pd, Guglielmo Epifani, arrivando all'assemblea nazionale di Milano. «Naturalmente il mandato del nuovo segretario è molto molto forte» ha ribadito Epifani, parlando del mandato di Renzi. «Nessuno di noi - ha ricordato - si immaginava una presenza alle primarie di quel genere, il mandato politico che ha avuto è fortissimo».
Ultimo aggiornamento: 19:08

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci