Migranti, Piantedosi: «Gli under 18 resteranno nei centri fino a novanta giorni»

Il decreto: per le verifiche sull’età serve l’autorizzazione del Tribunale dei minori

Mercoledì 27 Settembre 2023 di Andrea Bulleri
Migranti, Piantedosi: «Gli under 18 resteranno nei centri fino a 90 giorni»

Stretta per identificare i falsi minorenni non accompagnati. Possibilità di accogliere chi ha tra i 16 e i 18 anni nei centri destinati agli adulti (ma solo in caso di «rilevante afflusso» e «indisponibilità di strutture», e comunque per non più di 90 giorni). Ed espulsioni «più facili» per gli immigrati irregolari, con procedure accelerate per valutare l’eventuale inammissibilità della domanda di protezione internazionale se questa viene reiterata. Ma niente personale della guardia costiera negli hotspot in caso di arrivi eccezionali. È un nuovo giro di vite per rispondere al boom degli sbarchi delle scorse settimane quello contenuto nel decreto immigrazione e sicurezza approntato dal governo.

Ma il provvedimento, varato ieri dal cdm e immediatamente esecutivo, contiene anche altre novità. A cominciare dal rinforzo di 400 unità del contingente di militari impiegato nell’operazione strade sicure.

Decreto migranti, il testo integrale della bozza: cosa cambia con espulsioni e centri d'accoglienza

LE NOVITÀ

Rispetto alla bozza circolata alla vigilia del consiglio dei ministri, dal decreto sparisce l’articolo che prevedeva l’intervento della Guardia Costiera negli hotspot in caso di arrivi consistenti di migranti dal Mediterraneo. Mentre vengono rafforzate le procedure di espulsione degli stranieri irregolari. Il testo licenziato dal cdm prevede infatti che se durante l’esecuzione di un provvedimento di espulsione lo straniero presenta una nuova domanda di asilo dopo aver ricevuto già un rifiuto, il presidente della Commissione territoriale chiamato a decidere sul caso «valuta preliminarmente e immediatamente l’eventuale inammissibilità della domanda reiterata di protezione internazionale». In pratica, un modo per troncare sul nascere eventuali ricorsi infondati. O, per dirla con le parole usate da fonti di governo, per «contrastare la pratica delle domande di asilo pretestuose e dilatorie». In più viene introdotta la possibilità di allontanare i «titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo» in caso di «gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato», su decisione del ministero dell’Interno o del prefetto nei casi di urgenza. 

Confermate le altre misure anticipate dalla bozza. A cominciare dai nuovi meccanismi di verifica dell’età dei minori non accompagnati, che non potranno più autocertificare di non essere maggiorenni. Per procedere con i controlli però (che potranno includere esami medici e verifiche «antropometriche» da parte delle autorità di pubblica sicurezza) servirà l’ok del tribunale per i minorenni. In più gli over 16 potranno essere ospitati nelle stesse strutture di prima accoglienza degli adulti, in caso di arrivi massicci e indisponibilità di altre strutture a loro dedicate. Ma per un periodo limitato: «Non più di 90 giorni», spiega il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa. E – assicura – «senza derogare in alcun modo alle normative sulla condizione di minore età prevista dall’Ue». Una risposta indiretta alle critiche del Garante dei minori, che aveva contestato la bozza del decreto: «I minori stranieri non accompagnati devono assolutamente essere tenuti separati dagli adulti: si devono evitare contaminazioni dannose».

Se l’età dichiarata non corrisponderà a quella reale, lo straniero potrà essere condannato per falso: condanna che, si prevede nel decreto, potrà essere sostituita con l’espulsione dal territorio nazionale. Il capo del Viminale ne approfitta per difendere la scelta di aprire nuovi Cpr: «Già quest’anno registriamo il 20-30% in più di espulsioni rispetto al 2022. Ma l’espansione della rete dei Cpr è fondamentale».

TUTELE PER LE DONNE

Viene estesa, invece, la tutela per chi arriva in condizioni di particolare fragilità, a cominciare dalle donne. Tutte, non più soltanto quelle incinte. «Finora – spiegano da Palazzo Chigi– solo le donne in stato di gravidanza o le madri con minori venivano inserite subito nel sistema di accoglienza di secondo livello. Per tutte le altre, la normativa prevedeva lo stesso trattamento degli uomini adulti. Il decreto corregge questa grave anomalia e garantisce a tutte le donne migranti l’accesso nelle strutture di maggiore tutela». E anche Giorgia Meloni, a sera, rivendica la misura in un post sui social. E se arriva più personale per potenziare le attività di verifica del rilascio dei visti di ingresso, cambia anche l’operazione Strade sicure: i 400 militari in più, spiega Piantedosi, verranno impiegati «anche in forma dinamica, per esercitare al meglio la funzione operativa e di deterrenza nei contesti dove operano, come le stazioni ferroviarie».

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Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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