Atreju, Giorgia Meloni invita Elly Schlein: prove tecniche di dialogo. Sul palco anche Sunak e Rama

La kermesse di FdI è prevista dal 14 al 17 dicembre

Giovedì 16 Novembre 2023 di Francesco Malfetano
Atreju, Giorgia Meloni invita Elly Schlein: prove tecniche di dialogo. Sul palco anche Sunak e Rama

"Firmato Giorgia Meloni". Si conclude così la lettera che presto finirà sul tavolo dell'ufficio di Elly Schlein al Largo del Nazareno. Poche righe, quelle che bastano alla premier per invitare la leader dem sul palco di Atreju, l'ex kermesse giovanile di An oggi diventata manifestazione ufficiale di Fratelli d'Italia, dove venne ospitato anche Enrico Letta, all'epoca segretario dem. Le stesse righe, più o meno, già recapitate a Downing Street al primo ministro britannico Rishi Sunak e - a testimonianza ulteriore che l'evento è aperto a tutti i colori politici - anche a Tirana, sulla scrivania dell'amico socialista Edi Rama.

Se è «presto per qualsiasi conferma», come scandiscono da via della Scrofa ricordando che manca esattamente un mese all'apertura della kermesse (si terrà a Castel Sant'Angelo tra il 14 e il 17 dicembre e a chiuderla sarà ovviamente la premier, di ritorno da un Consiglio europeo che si preannuncia infuocato a causa delle discussioni sul nuovo Patto di Stabilità), non lo è per dire che la partecipazione di Schlein potrebbe finalmente aprire una strada di dialogo che - almeno fino ad oggi - non pare mai essere decollato davvero.

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LA MANOVRA

Alle dichiarazioni al vetriolo della dem sui migranti ad esempio, ha fatto seguito il silenzio calato sul caso Giambruno. La proposta per una "contromanovra" e le polemiche sulla Legge di Bilancio? «Blande» dice chi è vicino alla premier da ben prima del suo approdo a palazzo Chigi, e osserva come anche il posto in piazza accanto a Maurizio Landini il Partito democratico lo stia di fatto lasciando a Giuseppe Conte e al Movimento 5 stelle. «Noi la teoria avremmo fatto molto meglio: promettere battaglia è diverso dal farla sul serio». Il riferimento è al disegno di legge per il premierato che ieri è stato bollinato dal presidente della Repubblica (ed è quindi pronto per iniziare il suo iter in commissione Affari costituzionali al Senato) e su cui sono già piovuti a più riprese gli strali di Schlein e la promessa di tentare di affossarlo in Parlamento o alle urne del referendum.
Chissà però che dietro le quinte di Atreju non possa esserci una riedizione di quell'abbraccio che a maggio scorso concluse il lungo confronto con l'opposizione sulle riforme ospitato dalla premier a palazzo Chigi.

LA POSIZIONE

Una posizione dialogante che se da un lato non intimorisce chi come FdI ha un dna a lungo tarato sull'essere minoranza in Aula («Non mi pare che Giorgia sia stata invitata alla festa dell'Unità» si ragiona nel partito meloniano), dall'altro offre la possibilità a entrambe le leader di incidere.

«Da qualche tempo rivolgo un appello alla presidente Meloni affinché almeno sul contrasto alla violenza di genere possiamo mettere da parte l'aspra dialettica tra maggioranza e opposizione e far fare passi avanti al Paese - ha detto non a caso ieri riferendosi alle parole con cui l'attrice Paola Cortellesi ha chiesto un'azione comune contro la violenza di genere - non solo sulla repressione ma anche sulla prevenzione». D'altro canto Atreju potrebbe anche finire con l'essere il taglio del nastro di una campagna elettorale, quella per le Europee di giugno prossimo, a cui Meloni e Schlein stanno pensando di partecipare in prima persona. Una sfida che sì, per una volta, obbligherebbe entrambe ad un vero duello.
 

Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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