Pd-M5S si riavvicinano per le Regionali. Ma la candidatura di Soru scompagina i piani in Sardegna

Nel 2024 si vota anche in Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Umbria. I tentativi di costituire un campo largo per sfidare il centrodestra

Lunedì 13 Novembre 2023 di Riccardo Palmi
Pd-M5S si riavvicinano per le Regionali. Ma la candidatura di Soru scompagina i piani in Sardegna

Se alle elezioni europee ognuno va per sè, alle regionali invece pagano le alleanze. Elly Schlein e Giuseppe Conte lo sanno bene e da mesi provano a intrecciare i destini di M5S e Pd, trovando un accordo su alcuni candidati comuni.

Nel 2024 infatti si vota infatti in Piemonte, Abruzzo, Basilicata, Sardegna e Umbria. 

La situazione in Sardegna e il caso Soru

In Sardegna, dem e pentastellati hanno chiuso l'intesa sul nome della grillina Alessandra Todde: deputata e vicepresidente dei pentastellati (ma ha annunciato l'addio all'incarico), Todde è stata sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico nel governo Conte II e poi viceministra in quello con Draghi premier. Sarà sostenuta da un campo (quasi) largo, con Avs e altri partiti di centrosinistra, ma senza i Progressisti, +Europa e gli indipendentisti di Liberu. 

A rompere l'idillio ci ha pensato però l'ex governatore sardo del Pd Renato Soru che, non accettando l'esclusione, ha deciso di correre da solo. Il fondatore di Tiscali, ex europarlamentare e soprattutto governatore della regione dal 2004 al 2009, ha confermato la sua candidatura annunciando anche il suo addio al partito. «Sono stato tra le 40 persone che hanno fondato il Pd, ho consegnato al partito un movimento che mi ha sostenuto, gli ho consegnato la passione, la competenza e la mia voglia di partecipazione politica. Questo diritto alla partecipazione ora me lo riprendo e lo metto a disposizione di un nuovo soggetto politico», ha detto Soru, lamentando la mancanza di primarie.  

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Le altre regioni

Detto dell'accordo sul nome di Todde in Sardegna, i dem si aspettavano un passo indietro del M5s in Piemonte, dove il Pd vorrebbe scommettere tutto sulla vicepresidente del partito Chiara Gribaudo. Cortesia che invece tarderebbe ad arrivare: secondo alcuni rumors, alla base ci sarebbe il rapporto non idilliaco (eufemismo) tra Chiara Appendino (ex sindaco di Torino per il M5s) e il suo successore, il dem Stefano Lo Russo. Una distanza che aveva impedito un'alleanza alle ultime amministrative. Nel frattempo, Carlo Calenda (anche lui in teoria parte del campo largo) per il Piemonte dovrebbe alla fine appoggiare l'uscente Alberto Cirio, esponente del centrodestra. Situazione diversa invece in Abruzzo, dove la convergenza è arrivata sul nome di Luciano D’Amico, ex rettore dell'università di Teramo e considerato vicino ai dem. In Basilicata invece l'accordo sarebbe vicino per candidare Angelo Chiorazzo. Al contrario in Umbria (dove oltre alla leghista Donatella Tesei ci sarà anche Alternativa Popolare del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, che schiera Riccardo Corridore) manca ancora un'ipotesi su cui ragionare.

Sergio Mattarella Mattarella a Napoli all'Università Federico II

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