Di Maio è l'inviato speciale della Ue nel Golfo: l'ex ministro ed ex M5S sarà voce e volto di Bruxelles nei Paesi arabi

Di Maio è l'inviato speciale della Ue nel Golfo: l'ex ministro ed ex M5S sarà voce e volto di Bruxelles nei Paesi arabi

Domenica 23 Aprile 2023 di Francesco Malfetano
Di Maio è l'inviato speciale della Ue nel Golfo: l'ex ministro ed ex M5S sarà voce e volto di Bruxelles nei Paesi arabi

Cancellato dalla politica italiana alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre, Luigi Di Maio ora avrà una seconda vita istituzionale negli organi comunitari.

La fedeltà draghiana degli ultimi mesi al governo e i rapporti intrecciati da ministro degli Esteri, infatti, gli hanno consentito di essere scelto come inviato speciale dell'Unione Europea nel Golfo Persico. A incaricarlo a decorrere dal primo giugno e per almeno 21 mesi (fino al 28 febbraio 2025), dopo «un'attenta riflessione» che ha indicato l'ex capo politico del Movimento 5 stelle come «il candidato più adatto», l'Alto rappresentante Ue in politica estera Josep Borrell. 

Quella che sarà ricoperta da Di Maio è una nuova figura che, al pari di quanto avviene in altre regioni o paesi specifici, promuoverà relazioni politiche e interessi dell'Unione europea con i paesi del Golfo arabo. Un ruolo attivo tanto negli sforzi di consolidare la pace, stabilità e stato di diritto (mai scontato a quelle latitudini), quanto nel favorire interscambi commerciali e delicati equilibri politici (basti pensare al Qatargate). Sarà cioè “voce” e “volto” di Bruxelles in una regione chiave che include Bahrein, Kuwait, Iraq, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Per l'ex ministro degli Esteri sarà tutt'altro che semplice. Anche perché è nota l'importanza assegnata in questi Paesi a decoro politico, rispetto delle reciproche tradizioni e posizioni, e relazioni personali. Tant'è che le resistenze anche solo alla presenza di Di Maio tra i candidati sono state fortissime (gli altri erano il greco Dimitris Avramopoulos, il cipriota Markos Kyprianou e lo slovacco Jan Kubis) e non solo per il passato barricadero di "Giggino" tra le fila del Movimento 5 stelle ma anche perché l'ex inquilino della Farnesina non è molto apprezzato da emirati e sauditi perché appose la sua firma - non senza polemiche - sullo stop alla vendita dei missili a entrambi paesi quando gli Emiri si erano già sfilati dal conflitto in Yemen. Una mossa che causò un disastro diplomatico (con tanto di chiusura delle basi italiane negli emirati) che è rientrato solo con la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a maggio 2022 e con quella di Giorgia Meloni poche settimane fa. 

Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 13:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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