Aumentano le persone povere a Milano (anche se lavorano).
INDIGENTI Il totale dei bisognosi è cresciuto dell’11,6% rispetto al 2020 e del 5,2% rispetto al 2019: è il più alto registrato dal 2014. Nel 2021, i centri Caritas hanno registrato 48.912 richieste puntuali di aiuto dai quasi 14mila utenti. Tra coloro che nel 2020 si erano presentati per la prima volta, il 41% ha continuato a chiedere sostegno nel 2021 e il 15% anche nel 2022. Nei primi sei mesi del 2022, rispetto all’analogo semestre del 2021, si è assistito a un ulteriore incremento (+ 4,39% gli assistiti, + 8,81% le famiglie).
IDENTIKIT Non solo immigrati: in 10 anni gli stranieri in stato di bisogno sono calati dal 75 al 57%. Ed è boom di italiani, oggi al 43%. Le donne sono in netta maggioranza. La fascia d’età più presente è il 35-44 anni, a seguire, 45-54 anni: l’exploit di richieste da parte degli over 65, avvenuto nel 2020, è stato per fortuna riassorbito.
LAVORO POVERO Il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, sottolinea due novità: la prima è «la riduzione della forbice tra italiani e stranieri»; la seconda è che «tra i bisognosi ci sono persone che hanno un lavoro povero che non è adeguato». Sono impieghi atipici, professioni low skill con contratti precari, oppure lavoratori irregolari. Tutti sottopagati e senza i diritti che ha un normale lavorante. «È evidente che urgono scelte politiche di sistema, a monte del pur doveroso intervento assistenziale», conclude Gualzetti. Diminuiscono, invece, i disoccupati che si rivolgono nei centri Caritas: sono passati dal 62,5% del 2016 al 54,8% lo scorso anno.