Una rete di frodi milionarie, con oltre duemila vittime.
ORGANIZZAZIONE PIRAMIDALE
Per tutti gli indagati le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, alla truffa, all’autoriciclaggio e alla bancarotta fraudolenta. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Monza e il gip, unitamente alle ordinanze di custodia cautelare, ha disposto il sequestro di beni agli indagati per 20 milioni di euro. Gli investigatori hanno smantellato un’organizzazione piramidale, diretta da un professionista titolare delle quattro società con cui frodava gli ignari investitori. Tra questi il Nidalina Group, al quale con falsi contratti di investimento in allevamenti di animali o società di noleggio auto sono stati frodati circa 20 milioni di euro. Al secondo livello lavoravano i collaboratori più stretti del professionista, che promuovevano i prodotti finanziari fasulli. Quindici i capo area regionali, solo alcuni indagati, che a loro volta hanno investito denaro nell’affare, fino a coinvolgere anche familiari e amici nel loro portafoglio clienti. Erano invece circa 370 i procacciatori che, dopo aver acquistato anch’essi i prodotti al centro della frode, li vendevano a fronte di una provvigione.
AUTO A NOLEGGIO
Della vicenda si è occupata anche la trasmissione televisiva Striscia la notizia, che nel 2018 ha raccontato di circa 700 truffati dalla stessa organizzazione, convinti a investire circa 15 mila euro in un allevamento di bovini ad Arezzo con la promessa di un interesse del 7% mensile. Si trattava di investimenti da 5 mila euro di taglio minimo, per un anno. I soldi incassati servivano per acquistare beni di lusso, che venivano poi noleggiati a terze persone. E così in giro c’erano 900 auto che al momento della scadenza del contratto dovevano essere restituite. Lo schema pare abbia retto per i primi due anni e mezzo, poi nell’aprile del 2018 il castello è crollato. Ora sono arrivati gli arresti.